“Racconto” e “Il Coronavirus”

17 aprile 2020 | 09:48
Share0
“Racconto” e “Il Coronavirus”

“Scrittori silenziosi” è una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani, mentre sono costretti, in questo tragico periodo, all’isolamento totale

REGGIO EMILIA – “Scrittori silenziosi” è una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani, mentre sono costretti, in questo tragico periodo, all’isolamento totale.

Argomenti – racconti e poesie
Hai scritto un breve racconto o una o più poesie? Hai descritto un evento personale, il tuo stato d’animo durante questa solitudine? Hai raccontato il tuo dolore o la tua gioia per qualche felice occasione, per la guarigione di qualcuno, per un amore spuntato o separazione dolorosa o per un lieto incontro o triste perdita?

Invia il tuo scritto per mail a bassmaji.jean@libero.it. Oggetto: Scrittori Silenziosi. Non inviare a Reggio Sera.

Racconto

Un padre ricco, volendo che suo figlio sapesse che significa essere povero, gli fece passare una giornata con una famiglia di contadini.
Il bambino passò 3 giorni e 3 notti nei campi.
Di ritorno in città, ancora in macchina, il padre gli chiese:
– Che mi dici della tua esperienza?
– Bene – rispose il bambino
Hai appreso qualcosa? Insistette il padre
1 – Che abbiamo un cane e loro ne hanno quattro.
2 – Che abbiamo una piscina con acqua trattata, che arriva in fondo al giardino. Loro hanno un fiume, con acqua cristallina, pesci e altre belle cose.
3- Che abbiamo la luce elettrica nel nostro giardino ma loro hanno le stelle e la luna per illuminarli.
4 – Che il nostro giardino arriva fino al muro. Il loro, fino all’orizzonte.
5 – Che noi compriamo il nostro cibo; loro lo coltivano, lo raccolgono e lo cucinano.
6 – Che noi ascoltiamo CD… Loro ascoltano una sinfonia continua di pappagalli, grilli e altri animali…
…tutto ciò, qualche volta accompagnato dal canto di un vicino che lavora la terra.
7 – Che noi utilizziamo il microonde. Ciò che cucinano loro, ha il sapore del fuoco lento
8 – Che noi per proteggerci viviamo circondati da recinti con allarme… Loro vivono con le porte aperte, protetti dall’amicizia dei loro vicini.
9 – Che noi viviamo collegati al cellulare, al computer, alla televisione. Loro sono collegati alla vita, al cielo, al sole, all’acqua, ai campi, agli animali, alle loro ombre e alle loro famiglie.

Il padre rimane molto impressionato dai sentimenti del figlio. Alla fine il figlio conclude
Grazie per avermi insegnato quanto siamo poveri!
Ogni giorno, diventiamo sempre più poveri perché non osserviamo più la natura

Anonimo

Il Coronavirus

Ogni giorno scopriamo qualcosa di più sul Coronavirus. Tutti sappiamo che è potente e veloce.
Possiamo dire che è criminale e spietato, ma mai sessista, né razzista, anzi, è giusto come non lo sono gli uomini. Non colpisce volentieri i giovani belli e sani perché seleziona la specie come fa la natura con le piante e con gli animali, sacrifica i deboli per migliorare la specie.
Il Coronavirus colpisce meno le donne perché sono meno responsabili del disastro compiuto alla natura e all’umanità essendo meno protagoniste e coinvolte nelle decisioni e per questo le rende giustizia e avvertendo gli uomini che sicuramente non hanno brillato sinora nelle loro decisioni che hanno fatto strage della natura e dei diritti.
Agli uomini il Coronavirus offre l’ultima chance consigliando di dare più spazio alle donne, anche per verificare la loro effettiva capacità di essere giudiziose e lungomiranti da poter recuperare qualcosa di buono.
Grazie maestà Coronavirus anche se sei criminale ma sicuramente hai più rispetto della regola delle pari opportunità.

Jean Bassmaji