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Coronavirus, Vetto e Reggio piangono Maria Luisa Arlotti

26 aprile 2020 | 11:41
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Coronavirus, Vetto e Reggio piangono Maria Luisa Arlotti

Aveva 83 anni: sua nonna 100 anni fa era morta di Spagnola

REGGIO EMILIA – Vetto e Reggio piangono Maria Luisa Arlotti, vittima di una terribile combinazione tra una patologia pregressa e il Coronavirus. Si è spenta nell’ospedale di Scandiano dopo un brevissimo ricovero, amorevolmente accudita dai medici e dagli infermieri del reparto. Era nata a Toano il 22 ottobre del 1937, figlia del maestro Carlo Arlotti – insegnate in paese e per lunghi anni in città – e dell’amata madre Norina Ghirardini di Massa.

Cresciuta a Vetto nella storica casa Arlotti, dove aveva assistito, bambina, al passaggio delle truppe tedesche e ai difficili momenti dell’immediato dopoguerra. Trasferitasi in città in via Filzi, con i genitori e il fratello Gianantonio (che sarebbe divenuto insegnante di educazione fisica all’Istituto Zanelli), si era diplomata ragioniera e aveva trascorso la sua carriera lavorativa alla Scat Petroli di Mancasale, sino alla pensione. Aveva mantenuto un legame indelebile con il paese della madre, Massa di Toano, dove era molto conosciuta.

Da anni lottava con una malattia degenerativa, alla Casa di riposo delle Esperidi di Vezzano, ma era riuscita a farsi ben volere da tutti. Proprio qui per alleviare le sue domande ci si erano inventate periodiche e buffe telefonate immaginarie con un improbabile direttore bancario, dall’altro capo del telefono il nipote Gabriele.

Per un singolare caso del destino, non aveva conosciuto la nonna Maria Fontana, che aveva lasciato orfano il figlio, suo padre Carlo, a soli otto anni: era rimasta vittima della Spagnola e venne seppellita, probabilmente, in una fossa comune in città. Cento anni dopo è stata un’altra pandemia ad abbattersi nella medesima famiglia.

Luisa lascia il fratello Gianantonio con la moglie Ella, il nipote Gabriele con Loretta e l’amato pronipote Samuele, diversi parenti e amici. Per volontà della famiglia chi volesse può donare a Telethon per la ricerca contro il Parkinson o contro il Coronavirus.

I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, come previsto dal decreto ministeriale in merito al Coronavirus. Riposerà nella tomba dei genitori a Vetto.

Alla famiglia e al collega Gabriele vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione di Reggio Sera