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Coronavirus, stretta della Regione sulle case protette

24 aprile 2020 | 08:18
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Coronavirus, stretta della Regione sulle case protette

Insieme ai sindacati e alle Ausl, la Regione ha infatti messo a punto un nuovo documento con ulteriori indicazioni operative per i gestori, a tutela sia degli ospiti sia dei lavoratori

REGGIO EMILIA – Per provare a spegnere i focolai ancora in atto nelle strutture per anziani e disabili, l’Emilia-Romagna da’ un’ulteriore stretta alle misure di sicurezza. Insieme ai sindacati e alle Ausl, la Regione ha infatti messo a punto un nuovo documento con ulteriori indicazioni operative per i gestori, a tutela sia degli ospiti sia dei lavoratori.

In sintesi, le strutture dovranno garantire una “diagnosi tempestiva” con tamponi eseguiti “nel piu’ breve tempo possibile sui casi sospetti positivi, ma anche ad ampio raggio laddove ci siano casi gia’ attivi, soprattutto se in presenza di focolai o di situazioni con maggiori rischi di trasmissione”. La Regione chiede inoltre la “sorveglianza costante di tutti gli ospiti, per verificare la comparsa di sintomi anche lievi che potrebbero rappresentare la spia di un avvenuto contagio”.

Tutte le persone positive, prescrive ancora viale Aldo Modo, dovranno essere messe in “isolamento sicuro in ambienti completamente separati dagli asintomatici e con assistenza di personale dedicato”, creando quindi delle “zone rosse” all’interno delle stesse strutture. Se questo non puo’ essere fatto, il gestore dovra’ individuare “collocazioni alternative” insieme all’azienda sanitaria di riferimento. Ad esempio strutture per lungodegenti o riabilitative del privato accreditato, “per cui e’ gia’ stata raccolta la disponibilita’ di Aiop”. Ma si potranno rivolgere anche alle strutture covid come ospedali e cra dedicati, dove l’assistenza sanitaria sia assicurata h24.

A garanzia della sicurezza di ospiti e operatori, ribadisce quindi la Regione, spetta alle strutture “la responsabilita’ di attuare tutte le misure di prevenzione del contagio, con il supporto clinico-assistenziale delle aziende sanitarie”, le quali sono in ogni caso “chiamate a vigilare, anche con specifici sopralluoghi, sull’effettiva attuazione delle misure di prevenzione e a segnalare eventuali casi di inerzia alle Conferenze territoriali socio-sanitarie”.

Secondo l’assessore regionale alla Sanita’, Raffaele Donini, “e’ indispensabile agire con ulteriore incisivita’ per interrompere la catena dei contagi e seguire tutte le misure di sorveglianza, prevenzione e isolamento sicuro, per tutelare il piu’ possibile sia gli ospiti sia il personale”. I gestori, ribadisce Donini, “hanno esclusiva responsabilita’ giuridica rispetto agli aspetti organizzativi delle attivita’, ma abbiamo voluto dare loro uno strumento operativo per poter agire, anche con l’importante supporto delle aziende sanitarie”.

Per questo, chiosa l’assessore, “diamo nuove indicazioni operative stringenti ai gestori delle strutture che ospitano persone anziane e con disabilita’, che rappresentano l’anello fragile delle nostre comunita’ e purtroppo sono tra i soggetti piu’ colpiti dal virus, laddove vivono in luoghi di forte aggregazione”.