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Coronavirus, sono raddoppiati i morti nelle case protette di Reggio Emilia

23 aprile 2020 | 17:35
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Coronavirus, sono raddoppiati i morti nelle case protette di Reggio Emilia

I decessi nelle strutture di Asp passano dai 22 del 9 aprile ai 42 di oggi. Crescono da 160 a 278 i casi di Covid. Personale in sofferenza. Il presidente Leoni: “Gli attuali positivi stanno bene”. La Rubertelli: “Problema di organico da risolvere”

REGGIO EMILIA – In due settimane sono raddoppiati i decessi nelle case protette gestite da “Asp Città delle persone” nella nostra provincia che passano dai 22 del 9 aprile ai 42 di oggi. Nello stesso periodo sono cresciuti da 160 a 278 i casi positivi. Considerando che gli ospiti di queste strutture sono oggi 565, si può dire che un anziano su due è stato contagiato. E’ quanto comunica a Reggio Sera il presidente di Asp Raffaele Leoni che ha riunito questi dati anche in una risposta data a Cinzia Rubertelli, in seguito alla richiesta di accesso agli atti presentata dal consigliere comunale di Alleanza civica.

Ci tiene a precisare Leoni: “Sono stati fatti tamponi a tutti gli ospiti. La maggior parte degli oltre 200 attuali positivi sta bene e non ha grossi problemi di salute. L’impressione è che il virus ora colpisca con una violenza minore”. Il dato dei decessi mostra come nelle case protette reggiane si è verificato circa un terzo delle morti per Covid nel nostro Comune (sono 139 i morti nel capoluogo). Che il virus abbia colpito con violenza queste strutture purtroppo, non è una novità dato che l’Oms stima che la metà dei decessi in Europa da Coronavirus si siano verificati nelle case di cura.

Le strutture dove complessivamente si sono registrati più decessi sono le Magnolie, e i Girasoli.

La maggior parte dei casi positivi, invece, sono alle Magnolie, ai Girasoli, a villa Erica e ai Parisetti (37), mentre si sono salvate la Primula (1), i Tulipani (1) e Margherita (0). Spiega Leoni: “Abbiamo chiuso tutto come da disposizioni. Le prime strutture ad essere colpite sono quelle che hanno sofferto di più, ovvero il Parisetti e i Girasoli. Poi è toccato alle Magnolie. La rapidità con cui si è diffuso il virus, all’inizio, è stata fortissima. A cosa sono dovuti i contagi? A parenti che sono entrati fino a quando si poteva e poi agli operatori che si sono contagiati, ai trasporti in ambulanza e ai ricoveri in ospedale”.

A questo proposito il presidente di Asp esclude che nelle case protette da lui gestite siano arrivati soggetti che si sapeva fossero malati di Covid dagli ospedali. Dice: “Non è mai successo. Purtroppo, invece, fra i primi casi abbiamo avuto nostri ospiti, ovvero anziani malati che erano stati ricoverati in ospedale e sono tornati, ma non sapevamo che avessero preso il virus. Poi consideri che ci sono i dializzati che vanno avanti e indietro e che hanno avuto accesso passando dal pronto soccorso”.

Un altro dato importante è relativo alla sofferenza del personale nelle Cra (Casa residenza per anziani) reggiane. Al 10 aprile si registrano 127 assenze, di cui 93 per malattia e, fra questi, ci sono anche 22 dipendenti ammalati di Covid 19. Le strutture più in sofferenza sono I Girasoli, Villa Le Magnolie e Villa Erica. Commenta il presidente di Asp: “Stiamo cercando di sopperire alle assenze con il lavoro interinale. E’ indubbio che stiamo lavorando sotto organico e che il personale è costretto a straordinari e doppi turni”.

Continua Leoni: “C’è una graduatoria aperta per gli Oss (Operatori socio sanitari) che è relativa a un concorso fatto nel 2018. Purtroppo facciamo fatica a reclutarli da lì, perché molti non accettano di venire. Aggiungo che trasferimenti da una struttura all’altra, che si sarebbero potuti fare in altri tempi, per ragioni di sicurezza sono stati sospesi per evitare contagi. Questo è un ulteriore vincolo di questa situazione”.

Passando ai controlli dei Nas relativi a diverse strutture del nostro territorio, Leoni dice: “Sono venuti anche in una nostra casa protetta. Non hanno sequestrato niente e non hanno preso documenti. Non mi risulta che ci siano indagati”.

Cinzia Rubertelli, consigliere di Alleanza civica, in seguito alla risposta al suo accesso agli atti afferma: “Ho segnalato che ritengo fondamentale, in apertura di ogni commissione pubblica, che ci vengano forniti i dati relativi alla diffusione del Coronavirus a Reggio Emilia e nelle Asp. L’ultima commissione si è aperta senza nessun dato. Da queste cifre si evince in maniera chiara che c’è un problema di organico, tanto che ho chiesto di affrontare in primis questo tema”.