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Coronavirus, oltre 60.000 morti nel mondo: in Usa nuovo record di decessi

4 aprile 2020 | 19:39
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Coronavirus, oltre 60.000 morti nel mondo: in Usa nuovo record di decessi

L’intera Cina s’è raccolta in silenzio per 3 minuti e nell’aria sono risuonate sirene e clacson di auto

REGGIO EMILIA – Sono 60.115 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. Italia, Usa e Spagna sono i Paesi più colpiti per numero di morti.

La Cina si è fermata per onorare le vittime del Coronavirus
La Cina si è fermata e ha onorato la memoria delle oltre 3.300 vittime del coronavirus e dei primi 14 ‘martiri’ caduti in prima linea nell’Hubei lottando contro la pandemia. L’intero Paese s’è raccolto in silenzio alle 10 (le 4 in Italia) per 3 minuti e nell’aria sono risuonate sirene e clacson di auto. Il presidente Xi Jinping e i vertici di Partito comunista e governo, tutti con un fiore bianco sul petto, hanno tenuto una cerimonia alla Zhongnanhai, compound di Pechino della leadership, sostando in raccoglimento davanti alla bandiera nazionale cinese a mezz’asta.

Negli Usa 1.480 decessi in 24 ore
Nuovo triste record negli Stati Uniti, dove – secondo i dati della John Hopkins University – le vittime da coronavirus in 24 ore sono state 1.480. In totale i decessi da quando si e’ diffusa la pandemia nel Paese sono 7.406. I casi accertati in tutto il Paese sono 274 mila. New York, lo stato più colpito, raggiunge quota 3.000 morti, il doppio rispetto a tre giorni fa. Record di vittime a New York con 630 persone morte in un giorno a causa del coronavirus. Lo ha reso noto il governatore dello stato Andrew Cuomo. In totale le vittime nello Stato sono 3.565. I casi di persone risultate positive al test sono 113.704, di cui oltre 63.000 nella città di New York.

“Un crescente numero di persone giovani si sta ammalando e sta morendo”
“Un crescente numero di persone giovani o comunque sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa del coronavirus”. Lo ha detto Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, secondo quanto riporta l’Independent. “Stiamo vedendo un maggior numero di persone più giovani gravemente malate”, ha affermato l’esperta. “Nel complesso gran parte delle persone affette gravemente da questa malattia e ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono più anziane e sono persone con malattie pregresse – ha proseguito -. Ma in alcuni Paesi stiamo vedendo individui sulla trentina, la quarantina e la cinquantina che vengono ricoverati in terapia intensiva e muoiono”. Come è noto, il virus non risparmia nemmeno i bambini. Finora, tra gli altri, un bimbo è morto negli Usa, uno nel Regno Unito e una bambina in Belgio. Inoltre, un neonato è morto nello Stato dell’Illinois e sono decine i bambini nel mondo risultati positivi ai test.

Regno Unito: “State a casa”
Il bel tempo previsto in questo weekend in gran parte del Regno Unito alimenta i timori di una nuova ondata di trasgressioni al lockdown e di passeggiate collettive non giustificate. Lo riportano oggi i media, evidenziando il moltiplicarsi dei moniti da parte del governo e della polizia, chiamata a rafforzare i pattugliamenti. “State a casa”, ha ribadito ai britannici nelle ultime ore il ministro della Sanità, Matt Hancock, in questa fase “è l’unico modo per proteggere voi e le vostre famiglie dalla malattia”, il cui contagio continua a diffondersi nel Regno.

“Non è una richiesta, è una direttiva” valida anche nel weekend, ha avvertito ieri, ricordando indirettamente come la polizia abbia ora poteri speciali di controllo, di fermo e di fare multe. Casi di contagio e scarsa tutela dell’azienda vengono intanto denunciati fra gli equipaggi dei residui voli a lungo raggio di British Airways.

Mentre il Times cita un esperto, l’epidemiologo Graham Medley, uno dei consulenti del governo di Boris Johnson sui modelli di previsione sull’epidemia, che torna a paventare un possibile fallimento del lockdown e la mancanza in quel caso di un piano B: piano che a suo dire dovrebbe essere riprendere in considerazione l’ipotesi – già evocata e poi scartata con l’espressione ‘immunità di gregge’ – di arrendersi all’idea di una diffusione inevitabile del virus, seppure in forma “meno mortale possibile”, nella speranza che gradualmente possa produrre una massa critica di persone immuni.

Sale a 11.744 il bilancio dei morti in Spagna
Con altre 809 nuove vittime nelle ultime 24 ore, sale a 11.744 il bilancio dei morti per il coronavirus in Spagna. Secondo i dati odierni del ministero della Salute citati dalla Efe, inoltre, i nuovi contagi sono 7.026 che porta il totale a 124.736 casi in tutta la Spagna, che diventa il secondo Paese al mondo più colpito per numero di casi dopo gli Stati Uniti.