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Coronavirus, l’Olanda: “Niente Eurobond, sì a Mes ma con condizioni”

7 aprile 2020 | 19:45
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Coronavirus, l’Olanda: “Niente Eurobond, sì a Mes ma con condizioni”

Vertice in videoconferenza dell’Eurogruppo sulle misure per fronteggiare la crisi economica. Gentiloni, Paesi Ue facciano altro passo avanti. Dombrovskis: “Serve un compromesso credibile e ambizioso”

REGGIO EMILIA – “No agli Eurobond e sì a Mes ma con condizioni”. E’ la posizione del ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra che ha parlato prima dell’inizio dell’Eurogruppo. “Gli Eurobond io non li farei, e neppure il governo”, ha detto in parlamento prima dell’avvio della riunione Ue sull’emergenza coronavirus, aggiungendo che per quanto riguarda l’uso del Mes ci devono sempre essere delle condizioni.

“Che si chiamino eurobond o coronabond, che sia un meccanismo dentro o fuori di quanto già esiste nell’Ue è secondario, l’importante è andare uniti sui mercati finanziari per garantire la ripresa”. Così la ministra dell’Economia spagnola, Nadia Calvino. “La Spagna è nel gruppo di Paesi con Italia e Francia, ma non solo. Sono numerosi gli Stati che lavorano a meccanismi di condivisione del debito. Siamo aperti e lavoriamo con i vari Paesi per una proposta che abbia appoggio, sia efficace, ed operativa al più presto”.

Tutti d’accordo a lanciare un piano Marshall europeo, ma non sugli aiuti da metterci dentro. L’Eurogruppo è chiamato a contrastare la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale, l’Eurozona resta divisa tra chi, come Italia e Francia, vede nel debito possibilmente comune una risposta e chi invece, come Germania e Olanda, dietro i debiti vede solo nuovi rischi e preferisce aiuti individuali.

“Di fronte alla crisi più grave dopo la guerra, per i Paesi europei è il momento di fare un altro passo avanti nella risposta comune. Responsabilità e ambizione”. Così su twitter il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni poco prima dell’inizio della riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo.

“Anche adesso che siamo nell’occhio del ciclone dobbiamo conservare un senso di realismo politico. Un compromesso europeo credibile e ambizioso deve conciliare le opinioni di tutti e tenere conto delle diverse linee rosse nazionali”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, a Politico a poche ore dall’Eurogruppo. “Un compromesso europeo è qualcosa con cui tutti possono convivere ed è ciò che dobbiamo trovare”, ha sottolineato Dombrovskis, spiegando che l’intesa tra i governi deve “riflettere il fatto che l’Europa è una comunità di nazioni, non uno stato federale”.

“Ci serve solidarietà a rapido sostegno per i nostri lavoratori e imprese, e quindi bisogna approvare il meccanismo Sure (anti-disoccupazione), il fondo della Bei e il sostegno del Mes. Inoltre dobbiamo definire un grande piano per la ripresa, è essenziale un accordo rapido sul bilancio Ue e siamo aperti ad esplorare altre opzioni” ha scritto poi su Twitter Dombrovskis.

I ministri dell’economia discuteranno “il pacchetto più ampio e ambizioso che l’Eurogruppo abbia mai preparato”, che comprende “una rete di sicurezza per i lavoratori, per le imprese e per i Paesi”. Ma questo piano “che farà da scudo all’economia europea non può essere separato da quello per la ripresa”, per questo “chiederò ai ministri di impegnarsi su un piano di ripresa ampio e coordinato”: lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno in un video.

“Nella fase di ricostruzione servirà un fiume di soldi, molti di più” di quelli a disposizione del Mes. Lo dice il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, in un’intervista alla tv olandese Nos. “I 410 miliardi del fondo Esm – sottolinea infatti Sassoli – non sono sufficienti”. Secondo il presidente dell’Eurocamera, di fronte all’emergenza “non bisogna escludere nessuna possibilità, perché i dati economici di tutti i Paesi, del nord e del sud, dell’est e dell’ovest, ci dicono che noi avremo una perdita di potere economico molto rilevante. Nello stesso tempo – continua Sassoli – sappiamo bene quanto sia integrata la nostra economia. Se crolla un Paese, non si salva chi magari pensa di essere più forte”

La risposta al coronavirus è nel mettere a disposizione grosse somme di denaro, “e questo funziona al meglio attraverso l’uso pieno dello strumento che abbiamo: un nuovo forte bilancio europeo”. Lo dice la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, rispondendo a una domanda su cosa giochi contro i coronabond a die Zeit. “Viene sostenuto da tutti, è trasparente, le regole sono chiare. E il suo mandato è far crescere tutti i paesi dell’Ue insieme. Attraverso il bilancio di 7 anni possiamo fare leva per la somma di cui abbiamo bisogno per reagire al Corona”.