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Coronavirus, l’Iss: “Il trend è discendente”. Sotto i 3mila nelle terapie intensive

16 aprile 2020 | 19:02
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Coronavirus, l’Iss: “Il trend è discendente”. Sotto i 3mila nelle terapie intensive

Sono complessivamente 106.607 i malati di coronavirus in Italia. Sono 40.164 le persone guarite,2.072 più di ieri. Sono 22.170 le vittime con un aumento rispetto a ieri di 525

REGGIO EMILIA – Sono complessivamente 106.607 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1.189 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 1.127. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva. Per la prima volta dal 20 marzo i pazienti nei reparti sono infatti scesi sotto tremila: ad oggi sono infatti 2.936, 143 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.032 sono in Lombardia, 42 in meno rispetto a ieri.

Dei 106.607 malati complessivi, 26.893 sono ricoverati con sintomi, 750 in meno rispetto a ieri, e 76.778 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono 22.170 le vittime dopo aver contratto il coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 525. Ieri l’aumento era stato di 578.

E’ record di tamponi effettuati in un solo giorno: nelle ultime 24 ore ne sono stati fatti 60.999. Complessivamente sono 1.178.403 i tamponi effettuati dall’inizio dell’emergenza, circa 570mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 168.941, con un incremento rispetto a ieri di 3.786. Il dato è stato reso noto nel corso della conferenza stampa della Protezione civile.

“Siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, dei ricoverati e dei deceduti che hanno uno sfalsamento temporale e che trovano evidenza anche nei dati giornalieri”. Così il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa alla protezione civile. “Al momento c’è uno studio di sieroprevalenza per indagare quante persone sono venute a contatto col virus e capire qual è la circolazione. Ci sono stime variabili da regione a regione ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Quindi non c’è un golden standard”. Lo ha detto il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro.

Per quanto riguarda i test rapidi sierologici, secondo Sileri, vanno associati ai tamponi. “Il test rapido – ha spiegato – consente di vedere se ci sono anticorpi ed essendo rapido valuta la presenza o assenza. Il prelievo invece dà qualche affidabilità anche dal punto di vista del livello di anticorpi che si ha. Il test rapido è efficace, ma non dimentichiamoci che va individuato qual è il kit migliore tra quelli disponibili. Il problema è se sei positivo e il test dice che sei negativo, il rischio è che tu vai in giro pensando di essere negativo invece non è così. Quindi quel test va associato al tampone”. “Non si sa quanto dureranno gli anticorpi, quindi – ha concluso – questi test saranno importanti per monitorare anche questo aspetto”.

Sulla data del 4 maggio “sono molto ottimista. I miglioramenti si vedono” ma “la riapertura va programmata non immediata su tutto, ma scaglionata e con tutte le misure di sicurezza necessarie”, ha concluso.