Coronavirus, la Fase 2 è già iniziata: aperte 2 aziende su 3 a Reggio Emilia

21 aprile 2020 | 11:09
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Coronavirus, la Fase 2 è già iniziata: aperte 2 aziende su 3 a Reggio Emilia

Secondo i dati della prefettura su 47mila fabbriche, ben 30mila stanno lavorando. Controlli a tappeto contro chi sgarra. Ci sono più di 100mila persone al lavoro

REGGIO EMILIA – Ci sono 30mila aziende aperte sulle 47mila attive nella nostra provincia secondo i dati forniti dalla prefettura a Reggio Sera. Due fabbriche su tre sono quindi operative nella nostra provincia. Di queste 27mila continuano a lavorare perché la loro attività produttiva è considerata strategica per il Paese, mentre altre 3.300 hanno inoltrato domanda di prosecuzione dell’attività con autocertificazione.

Questo significa che, senza attendere il 4 maggio, la Fase 2 è sostanzialmente già iniziata per quel che riguarda la nostra provincia. D’altronde già il 24 marzo scorso la Camera di commercio aveva certificato che erano quasi 70.000 i dipendenti che, in base al decreto anti-coronavirus emanato dal Governo il 22 marzo precedente, continuavano a svolgere attivita’ lavorative in 22.500 imprese industriali e commerciali della provincia di Reggio Emilia, autorizzate a restare aperte.

Ora a questa cifra si sono aggiunte altre 8mila aziende e quindi si può supporre che le persone al lavoro siano oltre 100mila nella nostra provincia. A questi numeri si devono sommare anche gli oltre 6.500 dipendenti dei 3.100 esercizi commerciali e dei servizi alla persona la cui apertura e’ stata regolamentata gia’ dal precedente decreto dell’11 marzo.

Appurato questo, la palla passa ora al tema dei controlli. Dalla prefettura fanno sapere che vengono fatti controlli a tappeto, da parte di Guardia di finanza e Camera di commercio, per verificare se sia tutto in regola e che queste aziende possano effettivamente restare aperte. Pare anche che, da questo punto di vista, non siano state riscontrate grosse irregolarità.

Si spera che vi sia anche un rigoroso rispetto della normative di sicurezza e del distanziamento e che, anche in questo settore, vengano fatti i controlli adeguati per non vanificare tutto lo sforzo fatto con il lockdown di questi mesi.