Italia e mondo

Coronavirus, in casa metà della popolazione del pianeta: un milione i contagi nel mondo

2 aprile 2020 | 19:23
Share0
Coronavirus, in casa metà della popolazione del pianeta: un milione i contagi nel mondo

Gli Stati Uniti, con 884 morti in 24 ore, non invieranno più aiuti sanitari agli alleati. In Arabia Saudita coprifuoco di 24 ore a Mecca e Medina. In Spagna raggiunti i 10.000 morti, 950 in 24 ore

REGGIO EMILIA – La metà della popolazione mondiale è sottoposta a misure di isolamento a causa della pandemia da coronavirus. E’ quanto emerge dal conteggio dell’Afp (Agenzia France press).

Usa non invieranno più aiuti sanitari a alleati
L’amministrazione Trump non manderà più ai suoi alleati e partner all’estero equipaggiamenti protettivi per il coronavirus a causa delle gravi carenze interne. Lo riferisce la Cnn citando fonti del Congresso. Il deficit di mascherine e respiratori è tale che gli Usa, il Paese più potente del pianeta, hanno accettato aiuti sanitari anche dalla Russia.

A. Saudita, coprifuoco 24 ore a Mecca e Medina
L’Arabia Saudita ha imposto il coprifuoco nelle due città sante La Mecca e Medina per tutto il giorno per contenere la diffusione del coronavirus dopo che il numero dei morti è salito a 21. “Il coprifuoco per 24 ore al giorno a La Mecca e Medina inizia oggi fino a ulteriori comunicazioni”, ha reso noto l’agenzia ufficiale citando una fonte del ministero dell’Interno. Le autorità avevano già sigillato le due città sante dell’Islam, assieme a Riad e Gedda, vietando a chiunque di entrare e uscire e proibendo i movimenti tra le province.

Sono circa 6.500 i casi di coronavirus in Africa e 238 le persone morte, secondo un calcolo dell’agenzia France Presse. Lo Stato più colpito è il Sudafrica con 1.400 contagiati dal Covid-19 e cinque vittime. Il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato dell’emergenza virus in Africa con il presidente del Senegal, Macky Sall, e con quello del Kenya, Paul Kagame. “Per mesi i leader africani si sono preparati all’arrivo del Covid-19. Uniti per proteggere l’Africa”, ha scritto su Twitter il direttore dell’Oms

I casi di coronavirus nel mondo si avviano velecemente verso la soglia del milione di unità: secondo l’ultimo bollettino della John Hopkins University i contagi registrati finora a livello globale sono 937.091, mentre il totale dei decessi ha raggiunto quota 47.231 e le persone guarite sono 193.764.

Intanto gli Usa registrano 884 morti in 24 ore, un nuovo record giornaliero. Complessivamente il numero dei morti nel Paese è di 5.119, mentre i casi sono 216.515. Lo stato di New York è quello più colpito, seguito dal New jersey e dalla California, anche se nuovi focolai si hanno in Lousiana e in Michigan. A New York per la prima volta muore un bambino. Le autorità non hanno rilevato la sua età, tuttavia hanno riferito che aveva delle patologie preesistenti. Inoltre, un bimbo di sei settimane è morto in Connecticut. Trump avverte: i prossimi giorni saranno “orribili”. Secondo il New York Times gli americani, per timore di disordini legati alla pandemia hanno fatto una corsa alle armi acquistando quasi 2 milioni di pistole nel mese di marzo. Una cifra record, seconda sola al boom di acquisti seguito alla strage di Sandy Hook nel 2012, quando l’ex presidente Barack Obama minacciò restrizioni sull’acquisto di armi.

Afp, mezzo milione di casi in Europa
Sono più di mezzo milione i casi di coronavirus confermati in Europa. E’ quanto risulta da un calcolo dell’agenzia France Presse.

Fonti Ue: ancora 250mila europei bloccati all’estero
Ci sono ancora 250mila europei bloccati all’estero, a seguito della pandemia da coronavirus, che vogliono far rientro nell’Unione. Si apprende da fonti Ue. La questione dei rimpatri sarà al centro della videoconferenza dei ministri degli Esteri dei 27, di domani. Secondo gli ultimi dati diffusi, almeno 350mila sono gli europei che nelle ultime settimane sono riusciti a rientrare. Anche se siamo oltre la metà dei 600mila iniziali – evidenziano le fonti – ora restano i rimpatri più complessi da organizzare.

Spagna, 10.000 morti, 950 in 24 ore
La Spagna registra un nuovo drammatico aumento nei decessi per il coronavirus: 950 morti in sole 24 ore che portano il totale delle vittime a 10.003. In crescita anche i contagi da Covid-19, 8.102 nuovi casi nelle ultime ore per un totale di 110.238, secondo le autorità sanitarie spagnole. “Abbiamo raggiunto il picco della curva e stiamo iniziando la fase di rallentamento”. Lo ha dichiarato in Parlamento il ministro della Salute spagnolo, Salvador Illa, dopo la comunicazione di nuovi drammatici numeri sull’emergenza coronavirus in Spagna. Il ministro, riporta El Pais, ha anche rassicurato sulla produzione di ventilatori polmonari annunciando che nei prossimi giorni Seat comincerà a produrne 300 al giorno e l’azienda madrilena Hersill altri 100

Netanyahu torna in quarantena
A poche ore dalla fine della sua quarantena, il premier Benyamin Netanyhau è costretto a tornare in isolamento dopo aver avuto contatti con il ministro della sanità Yaakov Litzman risultato la notte scorsa positivo al coronavirus. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier spiegando che Netanyahu resterà in quarantena fino a mercoledì prossimo, a patto che i test a cui sarà sottoposto siano negativi. Il premier era uscito ieri dall’isolamento dopo che una sua collaboratrice era stata dichiarata positiva nei giorni scorsi.

Israele, in quarantena il capo del Mossad
Il capo del Mossad, Yossi Cohen, ha avuto istruzione di mettersi in quarantena avendo incontrato nei giorni scorsi il ministro della Sanità, Yaakov Litzman, che la scorsa notte ha appreso di essere risultato positivo al coronavirus. Lo riferiscono i media. Litzman (un rabbino ortodosso di 71 anni) è adesso in quarantena assieme alla moglie, secondo quanto ha precisato il ministero della Sanità israeliano.

Ci sono 300mila disoccupati in più in Spagna
Sono oltre 300mila i disoccupati in più nel solo mese di marzo in Spagna come conseguenza del coronavirus. Lo ha reso noto il governo in base alle richieste dei sussidi di disoccupazione.

L’emergenza coronavirus fa saltare anche la conferenza Onu sul clima CoP26, presieduta dal Regno Unito con la partnership dell’Italia. L’appuntamento, cruciale nella battaglia globale contro i gas serra, era in calendario a Glasgow per novembre, con due pre-vertici attesi nelle settimane precedenti a Milano e a Roma, ma è stata rinviata al 2021, come ha reso noto stasera il governo britannico senza indicare ancora una data precisa. L’agenda saltata era stata annunciata nei mesi scorsi a Londra da Boris Johnson e da Giuseppe Conte.

In Belgio, una bimba di 12 anni è morta a causa del coronavirus. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie locali stando a quanto scrive l’agenzia di stampa Belga. “E’ un evento molto raro ma che ci ha sconvolti”, ha detto il virologo Emmanuel André nel corso della consueta conferenza stampa, scrive Le Soir. La bimba è la più giovane vittima in Europa, secondo il giornale ricordando che in Francia si è registrato il decesso di un’adolescente di 16 anni e in Portogallo di un ragazzo di 14.

Un ragazzo di 13 anni, che non presentava malattie pregresse, è morto in Gran Bretagna dopo essere risultato positivo al test per il coronavirus. The Guardian scrive che il tredicenne, Ismail Mohamed Abdulwahab di Brixton, nel sud di Londra, è morto in ospedale nelle prime ore di lunedì. Era risultato positivo al coronavirus venerdì scorso, un giorno dopo essere stato ricoverato all’ospedale King’s College. Secondo quanto riferito dalla famiglia.