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Coronavirus, il sindaco di Reggiolo: “Ci sono 30 anziani su 32 positivi in casa di riposo”

6 aprile 2020 | 13:19
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Coronavirus, il sindaco di Reggiolo: “Ci sono 30 anziani su 32 positivi in casa di riposo”

Lo comunica il primocittadino relativamente alla struttura di proprietà comunale gestita da Coopselios. Una anziana, ricoverata all’ospedale di Guastalla, è morta nella notte

REGGIOLO (Reggio Emilia) – “Dobbiamo rilevare altri 21 casi di positività al Coronavirus nella casa protetta di Reggiolo. Complessivamente sono dunque positivi 30 dei 32 ospiti della struttura”. Lo scrive il sindaco di Reggiolo, Roberto Angeli, su Facebook relativamente alla struttura di proprietà comunale gestita da Coopselios. Fra gli ospiti un’anziana, che era stata ricoverata in ospedale a Guastalla a causa di patologie pregresse, è morta nella notte.

Scrive il primo cittadino: “Nonostante gli sforzi e le attenzioni del personale di assistenza, gli anziani nella struttura comunale hanno contratto il virus. I più stanno bene e alcuni al momento hanno solo qualche linea di febbre. Solo in un caso è stato necessario il ricovero a causa di patologie pregresse. Tutte le famiglie sono state contattate sia da me che dal coordinatore della struttura per spiegare la situazione”.

L’ente gestore Coopselios, secondo quanto comunica il sindaco, “ha prontamente provveduto ad individuare e a inviare nella struttura un’equipe di supporto composta da figure di diversa professionalità e di lunga esperienza, sia per la parte di coordinamento che per la parte assistenziale”.

Continua Angeli: “L’equipe continua a garantire la qualità dei servizi mantenendo un rapporto con i famigliari che da domani riminceranno anche con la modalità delle videochiamate. A fianco agli operatori è presente il medico fondamentale in fase di emergenza. Il lavoro degli operatori della struttura, che in questa emergenza hanno fatto di tutto per sostenere il benessere psicofisico degli anziani, è estremamente importante”.

E conclude: “Ogni loro gesto, necessario per la cura dei nostri cari, è un’attenzione che richiede vicinanza e comporta rischi in prima persona. Sappiamo bene – ora più che mai – come il loro impegno sul lavoro rappresenti la dimostrazione di affetto più importante in questo momento. A loro va il nostro grazie e il nostro sostegno per riuscire a combattere il Covid-19”.