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Coronavirus, i guariti hanno superato i malati nella nostra provincia

30 aprile 2020 | 09:19
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Coronavirus, i guariti hanno superato i malati nella nostra provincia

Ci sono oltre 2mila persone che non presentano più sintomi e clinicamente sane dopo il doppio tampone e meno di 2mila che sono ancora positive fra quelle che sono in isolamento e ricoverate in ospedale

REGGIO EMILIA – Ci sono oltre 2mila persone che non presentano più sintomi e clinicamente sane dopo il doppio tampone e quasi 2mila che sono ancora positive fra quelle che sono in isolamento e ricoverate in ospedale. Si può sostanzialmente dire, quindi, che i guariti hanno superato i positivi nella nostra provincia: un risultato storico nella lotta al virus. Lo si evince dalla tabella diffusa dall’Ausl provinciale che vi mostriamo in questo articolo. Il dato reggiano anticipa un trend regionale che vede, complessivamente, 11.862 attuali positivi e 9.803 dimessi e guariti.

I guariti sono 2.156 in provincia
Le persone definitivamente guarite, con doppio tampone negativo, sono 1.355, mentre sono 801 quelle che non presentano più sintomi, ma che non hanno ancora fatto i due tamponi e non possono essere considerate ufficialmente sane anche se, di fatto, hanno superato la quarantena senza avere più sintomi. In sostanza si può dire che, ad oggi, ci sono 2.156 persone che sono guarite nella nostra provincia.

La tabella che vi mostriamo  fa vedere i nuovi positivi giornalieri del 29 aprile. Sono 20 e sono tutti in isolamento domiciliare e quindi non presentano sintomi tali da essere ricoverati. Questo è un trend che va avanti da parecchi giorni, dato che oramai la maggior parte dei nuovi casi non necessita di ricoveri ospedalieri.

dati

Attualmente ci sono 25 malati in terapia intensiva nella nostra provincia e 3.526 in isolamento domiciliare, mentre sono 467 quelli ricoverati in terapia non intensiva. Come si vede, dunque, degli attuali ricoverati, la stragrande maggioranza dei casi sta passando la malattia a casa, senza grossi sintomi. Nei 4.526 positivi da inizio epidemia sono da conteggiare anche i deceduti. Sommando ricoverati in terapia intensiva, malati in isolamento domiciliare, ricoverati in ospedale e aggiungendoci le 514 vittime registrate finora, si arriva infatti a questa cifra totale con uno scarto di un centinaio di unità, dovuto al fatto che i calcoli sono molto difficili e queste cifre vengono aggiornate ogni giorno con un lavoro molto complesso.

Il 78% dei malati è in isolamento domiciliare
Quello però che è interessante notare è che, su 4.526 positivi da inizio epidemia, ben 3.526 sono finiti in isolamento domiciliare. E’ circa il 78% del totale (la media regionale è 76,9%). Otto persone su dieci, in sostanza, non hanno avuto bisogno di cure mediche. Solo un 10% circa è finito in ospedale.

Più complesso ricavare una percentuale sulle terapie intensive, perché il dato di 25 malati fotografa la situazione attuale e, purtroppo, quel reparto ha visto passare anche tante persone che poi sono decedute e, per fortuna, anche altre che poi sono finite in corsia o sono tornate a casa guarite. E’ anche per questo che il totale percentuale non fa cento perché è impossibile, da questa tabella, calcolare quanti sono nel tempo quelli che sono transitati da uno stato all’altro (terapia intensiva, decessi, ospedalizzati normali, guariti eccetera).

Gli attuali positivi sono 1.862
Gli 801 guariti senza sintomi e i 1.355 guariti con doppio tampone vanno inseriti nelle persone che complessivamente sono state in isolamento domiciliare dall’inizio dell’epidemia che sono 3.526. Togliendo questi 2.156 si può dire che attualmente in isolamento domiciliare, ancora non guarite, abbiamo 1.370 persone. Se sommiamo i 25 in terapia intensiva e i 467 ricoverati in terapia non intensiva, possiamo dire che gli attuali positivi nella nostra provincia sono 1.862. Un dato che è leggermente superiore a quello delle altre province, ma che è spiegabile con il fatto che nella nostra provincia si fanno più tamponi che in altre.

Le spiegazioni dell’Ausl
Spiega l’Ausl allegando la tabella che vi abbiamo mostrato: “Il consistente aumento dei casi di clinicamente guariti (cioè che non presentano più sintomi) e di guariti (pazienti con doppio tampone negativo) rispetto ai giorni scorsi, è dovuto a diversi fattori, tra cui. Il riallineamento dei flussi informatici tra i dati provenienti dal laboratorio ospedaliero e quello del dipartimento di sanità pubblica tra clinicamente guariti e guariti con doppio tampone, ragione per cui i dati erano fermi da alcuni giorni. L’esecuzione di un numero rilevante di tamponi di controllo ad una popolazione numerosa che coincideva temporalmente con il picco di fine marzo con un elevato indice di negativizzazione. La sistematizzazione dei contatti telefonici e informatici continui con i pazienti positivi, organizzata in squadre di varie decine di persone, che ha consentito di rilevare in modo sistematico la fine dei sintomi e quantificare il numero dei pazienti che, pur in attesa di tampone, sono già clinicamente guariti perché stabilmente asintomatici. Pertanto il numero complessivo va considerato come cumulativo dell’ultima settimana di rilevazione”.

Varie tipologie di tamponi
Un’ultima avvertenza sui tamponi. Gli 800-1000 test giornalieri eseguiti nella nostra provincia comprendono varie tipologie di controlli. Ci sono tamponi che vengono fatti agli operatori sanitari ogni sette giorni, tamponi di primo controllo che vengono fatti ai positivi per vedere se si sono negativizzati e secondi tamponi per verificare se sono usciti definitivamente dalla malattia e giudicarli guariti. Molti test, quindi, vengono fatti a persone che erano già considerate positive e sono di controllo per vedere se sono uscite dalla malattia.