Coronavirus, i commercialisti reggiani accolgono l’appello del vescovo

15 aprile 2020 | 13:29
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Coronavirus, i commercialisti reggiani accolgono l’appello del vescovo

Il presidente Baldini: “Occorre un tavolo tecnico che coordini la strategia della ricostruzione”

REGGIO EMILIA – “Abbiamo seguito con estremo interesse il dibattito apertosi in questi giorni a seguito della missiva del vescovo Massimo Camisasca sul futuro di Reggio Emilia, della nostra economia e della nostra società”. Il presidente dell’ordine dei commercialisti, Corrado Baldini, interviene in seguito all’appello lanciato dal vescovo tramite i media reggiani

Scriva Baldini: “È dai momenti difficili come quello che stiamo vivendo oggi che si misura la forza e la compattezza di una comunità. Una comunità che, non dobbiamo dimenticarlo, ha dimostrato in più occasioni di essere in grado di “fare sistema” quando si tratta di difendere i principi, i valori, le tradizioni su cui si fondano le nostre radici. Prima gli eventi naturali – il terremoto – hanno messo in ginocchio parti importanti dei nostri territori e, grazie a quella che mi piace definire “caparbietà emiliana”, siamo stati in grado di ripartire ancor più forti e determinati di prima. Poi eventi sociali – la criminalità organizzata – sono stati prima affrontati e poi sconfitti, segno che la parte fondante della nostra comunità è sana. Adesso un nuovo evento naturale sta colpendo il nostro, come moltissimi altri territori della regione, del paese e dell’intero globo. Un nemico invisibile che, ahimè, abbiamo capito essere tanto subdolo quanto pericoloso”.

Continua il presidente dell’ordine dei commercialisti: “Questi eventi drammatici prevedono almeno due emergenze: una emergenza sanitaria, la prima da affrontare, e una economica, certamente in subordine rispetto alla prima, ma che può produrre effetti devastanti nel medio/lungo periodo se non adeguatamente affrontata. Della prima se ne stanno occupando i “professionisti” del settore: scienziati e medici. È nella seconda che si inserisce di diritto l’appello lanciato da Monsignor Massimo Camisasca, che i Commercialisti di Reggio Emilia, al pari delle altre forze sociali ed economiche, non vogliono lasciar cadere nel vuoto. Perché corrette e coordinate scelte strategiche, programmate da tutti i “giocatori” coinvolti nella partita, possono consentire al nostro territorio di crescere secondo una strategia condivisa”.

Osserva Baldini: “Un territorio, il nostro, da sempre caratterizzato dalla presenza di tutti gli “ingredienti” essenziali per poter fare impresa e sviluppo: professionalità dei lavoratori, spirito e capacità imprenditoriali, gestione oculata delle risorse pubbliche, disponibilità finanziaria a sostegno del sistema, elevato livello di competenza delle professioni e associazioni che operano sul territorio, efficienza ed efficacia della formazione. Agli “ingredienti naturali” si sono aggiunte negli anni alcune importanti opere che oggi stanno caratterizzando il nostro territorio in chiave di sviluppo futuro: la stazione Mediopadana, simbolo dell’innovazione del trasporto che avvicina sempre più i territori, che ha consentito di sviluppare nuovi concetti di area vasta; il polo dell’innovazione, che sta prendendo forma e svilupperà sul nostro territorio le nuove frontiere in svariati ambiti; l’arena spettacoli, che in un futuro prossimo proietterà Reggio Emilia al centro dello scenario dello spettacolo mondiale; Reggio Città Universitaria ente seminario diocesano, quale punto di riferimento futuro della cultura e dell’innovazione universitaria nel nostro territorio”.

A parere di Baldini “qui si inserisce la prima delle scelte strategiche da compiere: tenere un comportamento “difensivo”, oppure approfittare di questo difficile momento per costruire un “nuovo futuro” per il nostro territorio, nel rispetto di quel carattere audace che contraddistingue la nostra comunità. È arrivato il momento di “fare sistema” tra tutti gli operatori economici, finanziari, professionali, con un obiettivo di ripartenza ma non fine a se stessa, bensì orientata a creare le basi affinché il nostro territorio possa diventare un vero e proprio “polo di attrazione” per imprese globali interessate ad investire nella nostra provincia. Investire per creare nuove imprese è la base fondamentale per creare lavoro e migliorare conseguentemente il livello di vita della nostra comunità”.

Secondo il presidente dell’ordine dei commercialisti occorre “far ripartire le aziende, nel pieno rispetto delle tutele sanitarie di tutto il personale impiegato – dai dipendenti, ai lavoratori autonomi, dai professionisti, agli imprenditori – significa far ripartire il nostro sistema economico e, conseguentemente, ridare un futuro alla nostra comunità” e “occorre rimettere al centro la persona affinché le strategie, le organizzazioni, le strutture, siano al servizio dell’individuo e non viceversa. Solo cambiando questo paradigma potremo pensare di ripartire con un’ottica nuova verso un sistema economico e sociale sostenibile”.

Aggiunge Baldini: “Abbiamo accolto l’appello di Monsignor Massimo Camisasca poiché intriso di concetti tanto semplici quanto di stringente attualità: garantire un lavoro a tutti. Per perseguire questo obiettivo che deve rimanere il punto di ricaduta delle nostre azioni e per “disegnare insieme” l’economia che verrà, occorre costituire un tavolo tecnico provinciale che possa affrontare in modo coerente, coordinato e competente, in chiave strategica, il futuro del nostro territorio. In un primo momento questo coordinamento indirizzerà i propri sforzi nella gestione della cosiddetta “fase contingente”, cercando di programmare al meglio la ripartenza. Ma la vera partita sarà giocata nella successiva “fase del rilancio”, perché è qui che il nostro territorio, come tutto il Paese, si gioca il proprio futuro. Solo chi saprà cogliere le opportunità che questa rinascita comporterà, riuscirà a fare un balzo avanti nella costruzione di un futuro nuovo, in un mondo che sarà cambiato”.

E conclude: “Ci rivolgiamo a monsignor Massimo Camisasca porgendogli un sentito ringraziamento per aver voluto intervenire in modo diretto su tematiche di così alto profilo per una comunità, la nostra comunità. I Commercialisti ci sono e sono disponibili perché, come abbiamo sempre pensato, la nostra professione, svolge un importante ruolo sociale e di tutela della cosa pubblica. Lo dobbiamo a noi stessi, in qualità di cittadini, lo dobbiamo al nostro territorio, in qualità di professionisti”.