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Consorzio “Il Crinale”, donati 22.500 euro al S. Anna

25 aprile 2020 | 19:11
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Consorzio “Il Crinale”, donati 22.500 euro al S. Anna
Consorzio “Il Crinale”, donati 22.500 euro al S. Anna
Consorzio “Il Crinale”, donati 22.500 euro al S. Anna

L’iniziativa del Consorzio il Crinale ha visto l’adesione dei caseifici e delle latterie sociali di Casale, Cagnola, Cavola, Cortogno, Garfagnolo, Caseificio del Parco, Val d’Enza e Valestra

REGGIO EMILIA – Le otto latterie sociali appenniniche aderenti al Consorzio “Il Crinale” scendono in campo a fianco dell’Ospedale Sant’anna di Castelnovo ne’ Monti con una donazione di 22.500 euro.

“Il nostro – sottolinea Martino Dolci, presidente del Consorzio montano – vuole essere un concreto segno di gratitudine e apprezzamento nei confronti di tutti gli operatori di un presidio ospedaliero che è punto di riferimento essenziale per tutto il nostro Appennino e, al contempo, un modo per sottolineare il profondo legame che esiste tra i caseifici, le comunità, le persone e le famiglie del nostro territorio”.
L’iniziativa del Consorzio il Crinale ha visto l’adesione dei caseifici e delle latterie sociali di Casale, Cagnola, Cavola, Cortogno, Garfagnolo, Caseificio del Parco, Val d’Enza e Valestra.

“In una fase in cui scontiamo quotazioni del Parmigiano Reggiano che ormai non coprono più nemmeno i costi di produzione – spiega Martino Dolci – ci siamo mossi insieme non solo per riuscire a raccogliere un contributo che non fosse solo simbolico, ma anche per dare un segno di quella coesione che oggi è richiesta a tutti per affrontare e superare una fase di emergenza che vedrà tutti i caseifici della montagna fortemente impegnati per valorizzare questo territorio e tutte le sue eccellenze, tra le quali certamente spicca anche l’Ospedale Sant’Anna”.

“Siamo certi che altri caseifici della nostra montagna si sono impegnati in iniziative solidali in questi giorni, e per parte nostra – conclude il presidente del Consorzio Il Crinale – vogliamo aggiungere alla donazione il profondo ringraziamento a quanti – dagli operatori sanitari, alle amministrazioni locali, alle residenze per anziani, ai volontari della protezione civile e delle associazioni impegnate nel soccorso ai più fragili – si sono spesi e si stanno spendendo con competenza e passione per il nostro territorio e la gente d’Appennino”.