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Scrittori silenziosi, i vostri pensieri al tempo del Coronavirus

31 marzo 2020 | 13:20
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Scrittori silenziosi, i vostri pensieri al tempo del Coronavirus

Una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani, mentre sono costretti, in questo tragico periodo, all’isolamento totale

REGGIO EMILIA – “Scrittori silenziosi” è una rubrica giornaliera, offerta da Reggio Sera per pubblicare i pensieri, le sensazioni e le riflessioni dei reggiani, mentre sono costretti, in questo tragico periodo, all’isolamento totale.

Ideatore e direttore editoriale Dr. Jean Bassmaji Reggio Emilia
mail bassmaji.jean@libero.it

Argomenti – racconti e poesie
Hai scritto un breve racconto o una o più poesie? Hai descritto un evento personale, il tuo stato d’animo durante questa solitudine? Hai raccontato il tuo dolore o la tua gioia per qualche felice occasione, per la guarigione di qualcuno, per un amore spuntato o separazione dolorosa o per un lieto incontro o triste perdita?
Invia il tuo scritto per mail a bassmaji.jean@libero.it. Oggetto: Scrittori Silenziosi. Non inviare a Reggio Sera.

Regole
Racconti o poesie scritti al tempo del Coronavirus. Firmare il pezzo con il nome e cognome, con una sigla leggibile o con un soprannome. Firmare il consenso per la privacy e per la pubblicazione. Mettere un indirizzo mail o un numero telefonico per poterti contattare.

Ci riserviamo la facoltà scegliere i pezzi idonei e di pubblicarli in modo indipendente e senza scopo di lucro. Jean Bassmaji  e Reggio Sera non rispondono legalmente per qualsiasi illecito fatto dai partecipanti che sono personalmente responsabili dei loro scritti inviati. Jean Bassmaji e Reggio Sera non rispondono economicamente per qualsiasi pubblicazione che sarà esclusivamente a scopo culturale e senza scopo di lucro.

La poesia “Piccolo virus” di Ghani Mahdi inaugura questa rubrica

Piccolo virus

Piccolo virus,
un esserino, meno di un nanometro di misura,
ha fermato la guerra in tante parti del mondo che né le Nazioni unite, né le grandi potenze messe insieme, hanno saputo fermare.
Un piccolo virus,
ha bloccato ogni assembramento di massa e ha annullato matrimoni, lauree e funerali.
Un piccolo virus
ha bloccato ogni movimento sulla terra e nei cieli. Nessun volo, nessuna nave e nessun treno.
Ha chiuso tutta la gente, piccoli e grandi, deboli e potenti nelle case, nei palazzi e nei castelli in preda alla paura di un invisibile sconosciuto.
Il Piccolo virus
ha imposto di rivedere l’igiene delle nostre mani e l’attenzione per la salute dell’altro quando si starnutisce.
Ha costretto l’umanità a sedersi insieme, per parlare e scambiarsi opinioni senza formalità.
Ha indotto i padri e le madri a giocare a lungo con i figli, tranquilli come non mai.
Questo piccolo virus
ha dimostrato che la vita non vale niente se i nostri vicini non hanno da mangiare e ha insegnato a tutti, intellettuali, ignoranti, saggi e dotti, che gli uomini su questa terra sono tutti uguali.
Un piccolo virus
ha proibito le manifestazioni in Algeria e le elezioni in Francia e ha tolto l’oppressione israeliana ai palestinesi di Gaza.
Il piccolo virus
ha realizzato quello che non hanno saputo realizzare tanti potenti, politicanti e luminari scienziati.
Ha pulito il cielo cinese e il grande inquinamento ambientale della terra,
ha richiamato gli uccelli a cantare sugli alberi e gli schiamazzi dei bambini felici a giocare nei parchi.
Ha reso l’acqua di Venezia pulita e trasparente, ricca di nuovo di pesci.
Un piccolo virus
pareggia il ricco e il povero, il debole e il potente, tutti chini davanti alla malattia.
Ha paralizzato lo sport, ha tolto la voce ai cantanti e ha isolato i prepotenti,
ha spento la luce di tutte le stelle fasulle rendendole anonime sconosciute.
Questo minuscolo virus
ha piegato Trump e Johnson davanti alla malattia e li ha fatti inchinare in attesa della sentenza di un semplice medico.
Ha dato gran dignità alle competenze mediche, scientifiche e letterarie
Un piccolo virus
ha aperto gli occhi a tanti e ha fatto scoprire l’amara realtà, che l’uomo è il virus più spregevole quando rinuncia alla sua umanità.

Ghani Mahdi
traduzione di Jean Bassmaji