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“Otto marzo, serve ancora un promemoria per ricordarci dei diritti delle donne”

6 marzo 2020 | 16:40
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“Otto marzo, serve ancora un promemoria per ricordarci dei diritti delle donne”

Paola Ligabue: “Cna Impresa Donna si batte per uno sviluppo sostenibile che ponga fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne”

REGGIO EMILIANel 2020, epoca in cui modernità e tecnologia sono i capisaldi della nostra società, molti sono portati a pensare che quello della disparità tra uomo e donna non sia più un problema presente nella società, ma purtroppo non è così. Secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum l’Italia si trova al 76esimo posto su 153 Paesi.

Nella Giornata Internazionale dei diritti della donna giochiamo bene i nostri numeri. I dati della Camera di Commercio, resi pubblici pochi giorni, fa lo confermano: crescono le imprese al femminile nella nostra provincia, che ad oggi rappresentano il 18,5% dell’intero sistema economico reggiano per un totale di 9.990 unità.

L’art. 37 della nostra Costituzione lo sancisce: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”.

Quindi, perché la società ancora non lo attua? Perché non viene garantito il diritto delle donne ad una piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica?”.

Cna Impresa Donna si batte per uno sviluppo sostenibile che ponga fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo; per eliminare ogni forma di violenza contro tutte le donne, bambine e ragazze nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico a fini di prostituzione, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di sfruttamento; per eliminare tutte le pratiche nocive, come il matrimonio delle bambine, forzato e combinato, e le mutilazioni dei genitali femminili; per riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali.

L’8 marzo non è il giorno dedicato alle donne. E’ un promemoria collettivo sugli sforzi e le azioni da mettere in campo in ogni parte del mondo, 365 giorni all’anno, per una società più equa e giusta senza distinzioni di genere”.

Paola Ligabue, presidente CNA Impresa Donna