Migranti, arrestata le mente che progettava viaggi irregolari

13 marzo 2020 | 14:48
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Migranti, arrestata le mente che progettava viaggi irregolari

E’ un 27enne pakistano che gestiva i trasporti fuori dall’Italia

REGGIO EMILIA – C’e’ un nuovo arresto nell’ambito dell’inchiesta “Pay e stay” della Procura di Parma, che ha portato il 15 gennaio scorso in carcere otto persone per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. Si tratta di un pakistano di 27 anni residente in provincia di Reggio Emilia, accusato di essere l’ideatore e l’organizzatore di un trasporto di 27 cittadini extracomunitari (pakistani e indiani) dall’Italia in altri Stati europei, scoperto nell’aprile del 2019.

Ad un controllo della Polizia stradale, l’autista del mezzo che trasportava i clandestini era fuggito abbandonandoli stipati in un furgone nei pressi del casello autostradale di Bruere (Torino). Al pakistano viene in particolare contestato di aver reclutato l’autista del convoglio e coordinato tutte le fasi dell’impresa criminale.

Le risultanze investigative a carico del giovane, scrive la Procura ducale, dimostrano che “abbia lucrato su tale attivita’, dimostrando spiccate capacita’ organizzative nonche’ esclusivi contatti con l’estero, perpetrando la gravissima condotta a discapito, peraltro, dell’incolumita’ di numerosi cittadini extracomunitari abbandonati lungo il tragitto”.

Tutto e’ partito dalle indagini della Guardia di finanza di Parma su “centro elaborazione dati” con sede in citta’, finito sotto sequestro, la cui attivita’ consisteva in realta’ nella preparazione di documentazione fiscale creata “ad hoc” per far ottenere il permesso di soggiorno ad extracomunitari privi dei legittimi requisiti, nella creazione di posizioni lavorative fittizie presso una ditta individuale di fatto inattiva e nell’organizzazione ed esecuzione di trasporti di essere umani.

Proprio in quest’ultimo filone investigativo i militari delle Fiamme Gialle hanno individuato sei persone, cinque residenti nel parmense e uno nella provincia di Reggio Emilia, raggiunte lo scorso gennaio dalla misura della custodia in carcere, a cui si aggiunge oggi il 27enne pakistano. Al titolare del “centro elaborazione dati” di Parma e’ stata invece notificata nei giorni scorsi un’ordinanza emessa dal tribunale di Bologna, che dispone il divieto di esercitare la professione di consulente fiscale per 12 mesi (Fonte Dire).