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La carità ai tempi del Coronavirus

15 marzo 2020 | 16:52
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La carità ai tempi del Coronavirus
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La carità ai tempi del Coronavirus
La carità ai tempi del Coronavirus

Sono 150 persone che, ogni giorno, consumano 300 pasti alla mensa della Caritas. Sono arrivate davvero tante disponibilità di giovani volontari

REGGIO EMILIA – La carità non resta a casa, ma raddoppia e amplifica l’impegno per non far mancare i pasti alle persone più in difficoltà e sole. Si mette in strada per consegnare i pasti alle strutture di accoglienza e per permette agli ospiti di non muoversi e di rispettare le prassi richieste. Si mette la mascherina, i guanti e mantiene le distanze di sicurezza, ma che non rinuncia alla relazione e all’empatia.

Dice una volontaria della mensa della Caritas: “Mi ha colpito come tutti, così bardati, dovessimo comunicare solo con lo sguardo. E’ difficile, ma alla fine gli occhi parlano e si riesce a capire se uno, sotto la mascherina, sorride o è arrabbiato o in difficoltà. E’ un utilissimo esercizio relazionale perché bisogna solo concentrarsi un po’ di più sull’altro, siamo obbligati ad essere più attenti e meno superficiali”.

Sono 150 persone al giorno: 120/130 che vengono a ritirare il pasto presso la Mensa più le consegne (circa 50 pasti distribuiti ai dormitori invernali parrocchiali e ai centri di seconda accoglienza). Totale 300 pasti diurni, perché si prepara anche la cena.

Ma anche la solidarietà si è moltiplicata e tante attività hanno donato cibo alla mensa in questi giorni: Pizzaiolo on the road, Ristorante Mangiamore, Burge King, American Graffiti, MC Donald, KFC, forni di Via De Gasperi, via Viani e Villa Aiola e tanti altri che si stanno attivando. Così come sono tante le disponibilità di giovani volontari che sono arrivate per coprire i turni necessari a garantire il funzionamento della mensa e la distribuzione dei pasti. E ci sono anche i volontari della Protezione Civile che sostengono in modo continuativo il lavoro della cucina per la preparazione dei pasti.

Gli operatori della Funzione accoglienza e del Centro di ascolto chiamano quotidianamente le persone/famiglie accolte, i Centri di ascolto parrocchiali, i parroci, i volontari e sono in collegamento costante con i servizi sociali coinvolti nei singoli progetti.

Sono arrivate davvero tante disponibilità di giovani volontari. Se altri vogliono comunque segnalare la propria disponibilità, lo possono fare inviando una mail a segreteria@caritasreggiana.it e verranno chiamati al bisogno. Anche DarVoce sta raccogliendo disponibilità e coordinando i volontari sul territorio provinciale, così come la Croce Rossa.

Racconta una volontaria: “Ieri pensavo: ma come fanno i sanitari che tengono quella cavolo di mascherina tutto il giorno? E’ terribile. Ti manca l’aria e ti lascia segni sul viso… e pensavo che noi facciamo davvero un pezzettino minuscolo rispetto a quello che stanno facendo loro in questo periodo difficile”.