Crack Encor, l’ex sindaco Iotti e Pellegrini condannati a pagare 6,8 milioni

24 marzo 2020 | 15:21
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Crack Encor, l’ex sindaco Iotti e Pellegrini condannati a pagare 6,8 milioni

La Corte dei conti ha anche stabilito che gli ex assessori dovranno versare fra i 267 e i 446mila euro

CORREGGIO (Reggio Emilia) – La Corte dei Conti, sezione giurisdizionale regionale per l’Emilia-Romagna, ha emesso una sentenza con la quale ha condannato l’ex sindaco di Correggio, Marzio Iotti, e l’ex Direttore Generale del Comune, Luciano Pellegrini, a risarcire al Comune i danni causati dalla gestione della ex partecipata En.Cor srl.

Iotti e Pellegrini sono stati condannati a versare al Comune, in via principale e solido tra loro, a titolo di risarcimento dei danni, la somma di 6.864.008,85 euro oltre interessi e spese, mentre gli ex assessori – in via sussidiaria e, quindi, solo in caso di mancato pagamento da parte dei condannati in via principale – differenti importi ciascuno, da un minimo di 267.86,08 euro ad un massimo di 446.435,153 euro. La posizione di un ulteriore dirigente è stata valutata attraverso la forma del rito abbreviato.

Nella quantificazione della condanna, la Corte dei Conti ha tenuto in considerazione sia la riduzione delle somme dovute da parte del Comune alle banche finanziatrici di En.Cor, in virtù degli accordi transattivi promossi dall’attuale amministrazione, sia il valore dei cespiti facenti parte dell’attivo del fallimento En.Cor, recuperati dal Comune all’esito del concordato fallimentare concluso a fine anno 2019.

Nelle motivazioni della sentenza, la Corte dei Conti ha ritenuto che la condotta dei precedenti amministratori e dirigenti comunali debba ritenersi ascrivibile a grave negligenza ed imprudenza per aver impegnato finanziariamente il Comune senza un’opportuna valutazione dei rischi connessi. In particolare, la Corte dei Conti ha ritenuto che siano stati violati gli obblighi, che gravavano su amministratori e dirigenti, di garantire una sana e prudente gestione delle risorse del Comune, configurandosi, a seconda dei casi e delle singole condanne, i profili di dolo e colpa grave.

Come si ricorderà, il Comune di Correggio era stato condannato dal Tribunale di Reggio Emilia a risarcire alle tre banche creditrici di En.Cor (Banco Popolare, Banco San Felice e Banca Nazionale del Lavoro), in relazione alle lettere di patronage rilasciate dalla precedente amministrazione a favore di queste nell’interesse di En.Cor, una somma complessiva superiore ai 30.000.000 di euro.

A seguito degli accordi transattivi, conclusi dall’attuale amministrazione con gli istituti di credito, il Comune di Correggio si era impegnato a versare, a saldo e stralcio del debito, nel corso degli anni 2016-2019, la somma totale di 21.450,000 euro, ottenendo così una riduzione di circa il 30% dell’intero debito. Gli accordi sottoscritti prevedevano la cessione al Comune di Correggio di tutti i crediti vantati dalle banche e insinuati nel passivo del fallimento En.Cor, corrispondenti alla quasi totalità dei crediti ammessi nel passivo del fallimento.

Nel corso del 2019, il Comune ha formulato una proposta alla procedura fallimentare, nelle forme del concordato fallimentare, che gli ha consentito di recuperare la piena proprietà di tutto il patrimonio presente all’interno di En.Cor al momento del suo fallimento: terreni in via Dinazzano, via Gandhi, via Impiccato, via Fossa Faiella, via Pio La Torre, oltre a numerosi pannelli fotovoltaici (che garantiscono l’erogazione di energia elettrica necessaria ad immobili pubblici, nonché un surplus di produzione immessa nella rete elettrica nazionale e che genera costantemente corrispettivi che verranno quindi d’ora in poi incamerati direttamente dal Comune), la centrale EVA e la centrale ad olio esistente in via Mandrio. Beni il cui valore è stato stimato in circa 13 milioni di euro.

“Come abbiamo ricordato in più occasioni, nel 2016, a seguito delle sentenze di condanna del Comune a risarcire le banche finanziatrici di En.Cor avevamo depositato due esposti, sia alla Corte dei Conti, sia alla Procura della Repubblica, al fine di verificare le eventuali responsabilità che hanno generato un così grave danno patrimoniale al Comune”, commenta il sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi. “La sentenza della Corte dei Conti, oltre a riconoscere le singole responsabilità personali di precedenti amministratori e dirigenti comunali, evidenzia il buon lavoro svolto negli ultimi quattro anni e finalizzato a ridurre il più possibile l’impatto finanziario procurato dalla sciagurata vicenda En.Cor sul bilancio del Comune. Nel pieno rispetto del diritto dei condannati di poter impugnare la sentenza della Corte dei Conti presso i gradi di giudizio superiori, faremo quanto necessario per il recupero delle somme indicate in sentenza, affinché possano essere destinate ad iniziative ed opere a favore della comunità”.