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Coronavirus, sono 8.514 i malati: 529 in più di ieri

10 marzo 2020 | 19:14
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Coronavirus, sono 8.514 i malati: 529 in più di ieri

Con una crescita inferiore rispetto al giorno precedente quando erano stati 1.859 in più. Fontana di Trevi off limits. Il presidente del Consiglio Conte annuncia l’inasprimento delle misure: “Le nostre abitudini vanno cambiate ora”

REGGIO EMILIA – Sono 8.514 i malati di coronavirus in Italia, 529 in più di ieri, ma con una crescita inferiore rispetto al giorno precedente, perché lunedì c’erano stati 1.859 casi in più rispetto a domenica. Tuttavia il dato risente di un aggiornamento della Regione Lombardia non arrivato in tempo. Mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha superato i diecimila: 10.149. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Le vittime sono complessivamente 631: rispetto a ieri sono 168 in più. Sono 1.004 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 280 in più di ieri.

“Abbiamo smentito alcune fake news sulla Protezione civile che prevedevano scenari a firma del capo dipartimento, le quali non sono assolutamente vere, così come altre comunicazioni. Invitiamo i cittadini ad informarsi attraverso i canali ufficiali e non con le fake news che purtroppo girano anche sui social”.

Intanto tutti i “12 sindaci della Lombardia mi hanno incaricato di rivolgermi al governo per chiedere un ulteriore irrigidimento delle misure”: il presidente della Lombardia Attilio Fontana, in diretta su SkyTg24, ha spiegato che si tratta di “ipotesi che presenteremo al governo” oggi. Secondo Fontana, si dovrebbero “chiudere le attività commerciali” non essenziali e “il trasporto pubblico locale e quelle attività imprenditoriali che possono essere chiuse.

La situazione in Lombardia
Bisogna “evitare ogni spostamento” ed “è vietata ogni forma di assembramento” anche all’aperto. Con queste due norme l’Italia, dal 10 marzo al 3 aprile 2020, diventa “zona protetta”: lo “stare a casa” è imperativo. Giuseppe Conte firma un nuovo dpcm che estende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l’8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 province del Nord Italia.

“Esprimo sostegno pieno ai governatori, ai sindaci e ai cittadini che chiedono misure ferme, certe, sicure. Salvo i servizi essenziali, è necessario chiudere tutto subito, per poter ripartire il prima possibile. Speriamo che, almeno questa volta, ci ascoltino”. Lo scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. “L’emergenza sanitaria, economica e sociale si affronta e si batte tutti insieme!”.

Stop a mutui e tasse
Si fermano così ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel weekend anche i centri commerciali. Garantita l’apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per fare la spesa. I bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa.

E anche Fontana di Trevi off limits in esecuzione del decreto che ha esteso a tutta Italia le prescrizioni di massimo contenimento contro il coronavirus. La chiusura dei luoghi di cultura e arte anche all’aperto è stata presa per evitare assembramenti. La vasca della celebre fontana è chiusa al pubblico.

“Si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili”, chiarisca Palazzo Chigi in una nota in cui, con una serie di domande e risposte, spiega il decreto “Italia zona protetta”. Secondo la stessa nota “è consentita fare attività motoria purché non in gruppo” ed è consentito uscire di casa anche per l’acquisto non di generi alimentari ma “solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa)”.