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Coronavirus, sono 1.809 le vittime: 368 in un solo giorno

15 marzo 2020 | 19:39
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Coronavirus, sono 1.809 le vittime: 368 in un solo giorno

In Italia superati 20 mila malati, 2.853 più di ieri. Ma aumentano anche i guariti: sono 2.335 (+369). Situazione critica in Lombardia: in un solo giorno 252 morti. Un anestesista di Bergamo: “Reggeremo pochissimo”. Conte: “C’è massima attenzione”

REGGIO EMILIA – Sono arrivate a 1.809 le vittime del coronavirus in Italia. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 morti. Sabato l’aumento era stato di 175. Sono 2.335 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il virus, 369 in più di ieri. Superati i 20 mila malati: sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.747. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.

“Sono felice che Guido Bertolaso possa dare una mano alla regione Lombardia e che possa essere di questa partita”, dice il commissario Angelo Borrelli rispondendo ai cronisti che gli chiedevano quale sarà il suo rapporto con l’ex capo della protezione civile chiamato da Fontana come consulente. “Sono una persona che è stata cresciuta da Bertolaso e credo di aver imparato molto da lui – ha aggiunto – il mio rapporto con lui è ottimo e sarò felice di lavorare insieme a lui”.

Situazione complicata in Lombardia
Sono 252 i nuovi decessi per coronavirus in Lombardia, una cifra mai raggiunta finora in regione in una singola giornata. Dall’inizio dell’emergenza in Lombardia non erano mai stati superati i 200 decessi in un giorno: ieri erano stati 76, mentre mercoledì 11 marzo erano stati 149, il numero massimo di decessi fino a oggi.

“I positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale. In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perchè i decessi sono 1.218, con una crescita di 252”: lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

“Intubiamo in Terapia intensiva anche più di 7 persone al giorno e lavoriamo senza sosta, con in media un turno di riposo ogni 14 giorni”, racconta all’Ansa Ivano Riva, anestesista e rianimatore dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. “Se il trend dell’epidemia da SarsCov2 continuerà con questo ritmo, Bergamo reggerà ancora per pochissimo”, ammette.

“Il ministro Boccia ha ricordato che sono state inviate 500mila mascherine in Lombardia, noi lo ringraziamo ma ne abbiamo bisogno di 300mila al giorno”, ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, aggiungendo che se “una consegna di 500mila mascherine viene considerata importante, forse non c’è la percezione della battaglia che stiamo vivendo qua”.

“C’è massima attenzione per la situazione in Lombardia”, puntualizza il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Io vedo migliaia di persone che lavorano rischiando e senza sosta, dagli ospedali a chi garantisce i servizi, dalle Regioni, ai Sindaci, al Governo, alla Protezione Civile. E chiedo: basta polemiche, basta attacchi reciprochi. Siamo tutti sulla stessa barca e non c’è tempo da sprecare”, dice anche il capo delegazione del Pd Dario Franceschini.

Quattro vittime in Trentino
Sono 4 i decessi per coronavirus in Trentino. Una delle vittime è padre Angelico, 84 anni, che aveva accompagnato il pullman di pellegrini ad Assisi, dove ci sono stati i primi contagi trentini. I nuovi casi sono 117, per un totale di 378 contagiati, 278 dei quali sono a domicilio, 14 in reparti di alta intensità, 6 in terapia intensiva, 73 in reparti di malattie infettive, 7 le persone guarite.

Si aggrava la situazione in Veneto
Sono 2.172, con l’aggiunta degli ultimi 178 casi con i quali è stato aggiornato il report della Regione Veneto. I pazienti ricoverati sono 426 (+10), quelli in terapia intensiva 129 (+4). Si aggrava il bilancio dei morti, ora a quota 63, con 3 malati deceduti nella notte. I pazienti dimessi dall’inizio dell’emergenza, il 21 febbraio, sono 120.

Servono ventilatori e mascherine
“La nostra priorità è far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario che con coraggio e spirito di abnegazione si sta prodigando per la cura dei cittadini, dedicandosi a questa emergenza sanitaria senza risparmiare energie. Come governo siamo strenuamente impegnati – e io stesso attraverso contatti con i miei omologhi – per procurare in tempi brevissimi i dispositivi di protezione che consentano loro di lavorare in massima sicurezza”, ha detto Conte.

Il ministro Luigi Di Maio ha fatto, inoltre, sapere che “è stata sbloccata l’esportazione, dalla Germania e dalla Francia, di mascherine, tute e schermi facciali”. Per far fronte all’emergenza, Consip ha già ordinato 3.800 ventilatori polmonari, ne ha reso disponibili in pronta consegna ulteriori 300, e ha contrattualizzato forniture per oltre 30 milioni di mascherine chirurgiche, più di 7 milioni di guanti, oltre 13 milioni di tute, calzari, cuffie e camici (ancora da assegnare da parte di Protezione Civile) e per oltre 390 mila tamponi e più di 260 kit diagnostici corrispondenti a oltre 67mila test. Lo rende noto la società spiegando che tutte le forniture “sono completamente sicure”.