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Coronavirus, mascherine introvabili a Reggio: Fcr le ha finite

11 marzo 2020 | 15:40
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Coronavirus, mascherine introvabili a Reggio: Fcr le ha finite

L’assessore Marchi: “Sono terminate. So che il governo ha fatto un ordine di venti milioni di mascherine dalla Cina”

REGGIO EMILIA – Mascherine praticamente introvabili a Reggio Emilia. Le Fcr le hanno esaurite da tempo e non stiamo parlando di quelle con particolari filtri o speciali, ma proprio di quelle comuni di garza. Lo conferma a Reggio Sera l’assessore Daniele Marchi che dice: “Sono terminate e anche da diversi giorni. Le abbiamo cercate sul mercato, ma non si trovano. I prezzi sono quadruplicati. So che il governo ha fatto un ordine di venti milioni di mascherine dalla Cina dato che le producevano, per la maggior parte, là. Purtroppo, con l’emergenza che hanno avuto, hanno smesso di esportarle, ma adesso dovrebbero riprendere ad arrivare”.

C’è da dire che, secondo gli esperti, in una provincia come Reggio Emilia, in cui non ci sono prove di un’elevata circolazione del coronavirus, ma solo casi sporadici, non è raccomandato l’utilizzo di mascherine o respiratori, ma è sufficiente adottare comportamenti e misure igieniche idonei.

Le mascherine si dividono in tre tipi: ci sono le semplici mascherine utilizzate in alcuni settori a scopo igienico, come nell’industria alimentare o nella ristorazione, le mascherine chirurgiche con più strati filtranti e infine quelle di filtri, chiamate respiratori con filtranti facciali, e sono l’unico dispositivo in grado di dare una certa protezione anche dai virus. Molte si trovano in vendita su vari siti, oggi, a prezzi assurdi. Ricordiamo, infatti, che il prezzo normale di una mascherina protettiva FFP3 si aggira intorno ai 10 euro.

Intanto il M5S chiede che venga imposto l’obbligo di mascherine e guanti monouso per tutti i dipendenti dei supermercati. Come per i tassisti e i parrucchieri. A chiederlo alla Regione Emilia-Romagna e’ la consigliera regionale M5s Silvia Piccinini, che segnala come in questi giorni ci sia “nei vari supermercati aperti disomogeneita’ nelle misure adottate per garantire la sicurezza di lavoratori e clienti. C’e’ chi ha predisposto pannelli di plexiglass, chi indossa mascherine e guanti, chi invece pur essendo sempre in contatto ravvicinato con il pubblico non e’ dotato di nessuna protezione, esponedo cosi’ se stesso e soprattutto gli altri a un rischio maggiore”.

Per questo, sostiene Piccinini, e’ “necessario da parte della Regione individuare delle regole ben precise anche per questo settore, visto che i supermercati sono gli unici a garantire una continuita’ nell’apertura giornaliera, cosi’ come previsto dai vari decreti emessi fino a questo momento. Anche a fronte di una possibile difficolta’ nel reperire questo tipo di strumentazione di sicurezza da parte delle catene di grande distribuzione, crediamo che questi lavoratori, che con grande spirito di sacrificio lavorano incessantemente da ormai intere settimane a contatto con il pubblico, vadano tutelati, cosi’ come i clienti”, conclude l’esponente M5s.