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Coronavirus, in Regione altre nove settimane di cassaintegrazione

17 marzo 2020 | 08:06
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Coronavirus, in Regione altre nove settimane di cassaintegrazione

Pronto un pacchetto di sette milioni per welfare e famiglie

REGGIO EMILIA – Altre nove settimane di cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle aziende danneggiate dal coronavirus. La Regione Emilia-Romagna ha licenziato un nuovo pacchetto di interventi per fronteggiare le conseguenze economiche dell’epidemia.

“Dopo le misure decise una settimana fa, con oltre 45 milioni di euro per famiglie e imprese fra fondi regionali straordinari e anticipo di pagamenti – afferma in una nota il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – oggi abbiamo rafforzato il nostro intervento, aggiungendo nuove risorse a sostegno delle politiche di welfare, quasi sette milioni destinati ai Comuni, e ampliando la tutela delle aziende e del lavoro, soprattutto per garantire la continuita’ di reddito per i lavoratori”.

Inoltre, annuncia il governatore, “adottiamo decisioni per dare piu’ tempo a cittadini e imprese sugli adempimenti per la ricostruzione post sisma, agevolando i Comuni nella gestione delle pratiche relative agli investimenti nei centri storici e accelerando il pagamento delle fatture per i lavori fatti, aumentando il saldo fino al 90% del totale. In questo momento, una liquidita’ preziosa per le aziende”. Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, le nove settimane partiranno dal 23 marzo, una volta esaurite le prime quattro gia’ decise nei giorni scorsi.

La giunta regionale ha poi approvato un bando da 10 milioni di euro per l’accesso al credito a interessi zero per l’intero sistema delle imprese, a partire dalle piccole e medie imprese. Si potranno ottenere, informa la Regione, fino a 150.000 euro a tasso zero per 36 mesi. Operazione fatta insieme ai consorzi fidi e alle banche “e in grado di generare investimenti per almeno 100 milioni di euro, con l’obiettivo di garantire liquidita’ nell’immediato e far ripartire gli investimenti non appena sara’ possibile farlo”.

Ci sono poi altri cinque milioni di euro per il welfare e le famiglie: sono fondi “per sostenere i Comuni nel far fronte alle mancate entrate delle rette di modo che le famiglie non paghino per i servizi non resi, vista la sospensione dei servizi educativi”. Novita’ anche per le persone piu’ fragili: ci sono oltre 1,7 milioni di euro per I municipi: la decisione e’ quella “erogare immediatamente il fondo nazionale poverta’ per i senza dimora ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti”.