Italia e mondo

Coronavirus, in Italia ci sono 1.835 malati: 52 i morti

2 marzo 2020 | 19:29
Share0
Coronavirus, in Italia ci sono 1.835 malati: 52 i morti

Oms: ancora non pandemia. A Roma positivo un poliziotto: chiuso il liceo del figlio a Pomezia e stop al corso alla Sapienza seguito dall’altro figlio. Primi casi in Sardegna e in Molise. Test per tutta la giunta della Lombardia

REGGIO EMILIA – Sono 1.835 gli ammalati per coronavirus in Italia, con un incremento di 258 persone rispetto a ieri. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. A questi vanno aggiunti i 149 guariti (66 in più rispetto a ieri) e i 52 morti (18 in più di ieri).

A Roma e provincia, dove un poliziotto è risultato positivo, sono 12 al momento i casi di Coronavirus accertati. Dagli ultimi dati dello Spallanzani si contano 7 ricoverati: la coppia di cinesi ormai guarita, un poliziotto ricoverato ieri, la famiglia di Fiumicino (madre, padre e una figlia) e un ultimo caso con un link epidemiologico veneto. A questo vanno aggiunti il nucleo familiare del poliziotto ricoverato (moglie, due figli e cognata), tutti positivi e in sorveglianza sanitaria a casa, e un vigile del fuoco positivo al test e in sorveglianza nella caserma di Capannelle.

Primi casi di contagi anche in Molise – una donna di 60 anni – e in Sardegna. Una vittima nelle Marche: un uomo di 88 anni con patologie pregresse.

Tutti i componenti della giunta regionale della Lombardia dovranno sottoporsi ai test per il Covid-19 dopo che il loro collega, il bresciano Alessandro Mattinzoli, è stato trovato positivo al test. “Sto riposando e sono assolutamente tranquillo”, ha rassicurato Mattinzoli.

Ha riaperto il Duomo di Milano e riapre mercoledì la chiesa di San Luigi dei francesi a Roma, dopo aver escluso il contadio di un sacerdote in Francia. Nel caso fosse necessario reperire strutture per fronteggiare l’emergenza, la Difesa ha dichiarato che sono già disponibili su tutto il territorio nazionale circa 80 caserme, per un totale di 6.600 posti letto.

Per l’Oms però non è ancora pandemia. “Contenere il Covid19 è fattibile e deve rimanere la massima priorità per tutti i paesi. Con misure precoci e aggressive, si può interrompere la trasmissione”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Stiamo monitorando la situazione ogni momento di ogni giorno e analizzando i dati – ha aggiunto -. L’Oms non esiterà a descrivere questo coronavirus come una pandemia se questo è ciò che i dati suggeriranno”.

Intanto la Commissione Ue ha presentato il ‘Corona response team’, una task force per affrontare l’emergenza del coronavirus. Del team fanno parte i commissari europei Paolo Gentiloni (Economia); Janez Lenarcic (Gestione crisi); Ylva Johansson (Interni); Stella Kyriakides (Salute); e Adina Valean (Trasporti). L’Onu ha erogato a Oms e Unicef 15 milioni di dollari per attività essenziali tra cui il monitoraggio della diffusione del virus, lo studio dei casi e il funzionamento dei laboratori nazionali.

L’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare Celio di Roma hanno sequenziato gli interi genomi del virus SarS-Cov-2 isolati dal paziente cinese e dal paziente uno di Codogno. Il sequenziamento permette di conoscere l’intero codice genetico del virus e di seguirne i cambiamenti nel tempo e nello spazio. Ciò è utile per conoscere e seguire i focolai e per investigare la struttura del virus stesso.