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Coronavirus, il sindaco: “In migliaia al parco delle Caprette, ora basta”

8 marzo 2020 | 23:04
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Coronavirus, il sindaco: “In migliaia al parco delle Caprette, ora basta”

Il primo cittadino sgrida i reggiani: “In queste ore ci sono ancora locali aperti. I controlli ci saranno e saranno anche severi. Abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo da parte di tutti”

REGGIO EMILIA – “Ho il dovere di dirvi che la situazione è seria, molto seria. E bisogna che ce ne rendiamo conto. Nell’interesse nostro e nell’interesse di tutti. Abbiamo avuto migliaia di persone, oggi, al parco delle caprette e in queste ore ci sono ancora locali aperti. I controlli ci saranno e saranno anche severi. Abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo da parte di tutti”.

E’ il monito che il sindaco di Reggio, Luca Vecchi, ha rivolto ai suoi concittadini via Facebook, in un video in cui ha fatto il punto sull’emergenza Coronavirus. Ha detto Vecchi: “Domani si può andare a lavorare nella nostra provincia, in province limitrofe e tra le province che appartengono alla stessa area. Ma anche a Bologna che è fuori dalla zona arancione, se è per motivi di lavoro. Le persone e le merci possono continuare a muoversi in questa area”.

E ha aggiunto: “Per quel che riguarda le attività sportive, lo sport si ferma e così pure le biblioteche e i musei. Sono chiusi i centri socali e le loro attività sono sospese. I centri diurni per disabili e anziani saranno chiusi domani con decreto della Regione”.

Vecchi ha poi precisato che, per quel che riguarda le attività commerciali come bar e ristorazione, saranno aperte dalle 6 alle 18 di sera e dopo le 18 la loro attività si deve fermare. Ci sono ancora dubbi sulle pizzerie da asporto. “Però, allo stato dell’arte, alle 18 si chiude”, dice il sindaco. I centri commerciali saranno aperti dal lunedì al venerdì, ma saranno chiusi nel fine settimana (ma i supermarket che vendono generi alimentari al loro interno resteranno aperti, così come bar e ristoranti, fino alle 18, se sono presenti, ndr). Saranno sospese le cerimonie pubbliche relative ad attività funerarie.

Ha aggiunto il sindaco: “I giovani non vengono colpiti e i bambini pure, ma gli anziani sono quelli maggiormente soggetti. So che, in base a un’analisi statistica un po’ disinvolta, molti dicono che si guarisce, ma il problema è che siamo di fronte a un rischio elevato di collasso del sistema sanitario italiano. La Lombardia è prossima al collasso e ha alcuni degli ospedali migliori del paese. Voglio rivolgere un abbraccio a tutti gli operatori del sistema sanitario che stanno facendo turni massacranti. Il Santa Maria Nuova ha triplicato i posti in terapia intensiva. L’ospedale di Guastalla è dedicato al Covid. Nonostante questo noi oggi siamo in una condizione in cui, se il virus continua, possiamo andare avanti solo per alcune settimane. Il rischio concreto è che si arrivi in ospedale con il coronavirus e non ci siano posti in terapia intensiva. E, per sopravvivere, per i casi gravi, c’è un solo modo: andare in terapia intensiva ed essere intubati. Solo oggi abbiamo avuto 22 casi positivi in questa provincia”.

Conclude il sindaco: “Non voglio drammatizzare ma abbiamo bisogno di prendere con serietà questa situazione. L’unico modo è quello di capire cosa bisogna fare. Seguire quello che ci hanno prescritto i medici. Dobbiamo stare in casa, se non è necessario uscire. Adesso è il momento di seguire con rigore le prescrizioni. So che tutto questo porta con sé danni rilevanti all’economia e so che dovranno essere emessi i primi decrti d’urgenza per sostenere le attività economiche, ma ora dobbiamo mettere davanti ad ogni cosa il diritto alla salute”.