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Coronavirus, calo prenotazioni dal 50 all’80% nei ristoranti

5 marzo 2020 | 17:42
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Coronavirus, calo prenotazioni dal 50 all’80% nei ristoranti

Secondo Confcommercio nei negozi le vendite hanno subito cali dal 50 all’ 80% con una riduzione delle vendite nei mercati passata dal 70% anche al 95%

REGGIO EMILIA – Sono pesantissime le conseguenze dell’emergenza da Covid-19 sulle attivita’ economiche della provincia di Reggio Emilia, monitorate con cadenza settimanale (con le sue strutture dall’Appennino alla Bassa) da Confcommercio. Il punto lo fa parlando con la ‘Dire’ il presidente Davide Massarini, eletto alla guida dell’associazione di categoria lo scorso novembre. Nello specifico sono in sofferenza i ristoranti, con un calo delle prenotazioni in questi giorni dal 50 all’80%.

Si riducono un po’ meno gli affari delle pizzerie anche perche’, spiega Massarini, “alcune sono da asporto e in questi giorni si tende a consumare piu’ pasti in casa e c’e’ meno gente in giro”. Il calo dei clienti si attesta per queste attivita’ dal 20 al 30%, con numeri “comunque importanti da sostenere”. Per quanto riguarda i bar, alcune “mosche bianche” continuano a lavorare con la clientela dei ragazzi rimasti a casa da scuola, ma si tratta di “eccezioni rare”.

Per gli altri esercizi il volume di affari si e’ ridotto dal 20 al 40% (percentuali che salgono dal 50 all’80%, nel caso di locali ubicati vicino alle scuole). I mini market e gli alimentari di vicinato, dopo le anomale impennate della scorsa settimana, oggi vedono un calo dal 20% al 30% della vendita dei prodotti. Le situazioni piu’ critiche si registrano infine nel comparto alberghiero e in quello della vendita al dettaglio.

Le strutture ricettive, soprattutto in montagna, hanno subito disdette delle prenotazioni per il periodo estivo anche da parte di stranieri fino al 90%, se non proprio del totale. Il commercio al dettaglio nell’ultima settimana ha visto ulteriori cali dal 50 all’ 80% con una riduzione delle vendite nei mercati passata dal 70% anche al 95%.

In sostanza, commenta Massarini, “lo scenario del 2020 e’ molto complicato, ma non solo nel primo semestre. Penso che il problema lo avremo anche nel secondo, quando i rallentamenti delle produzioni e dei trasporti asiatici comportera’ tra l’altro la mancanza di merci e materiali (pare che gli alberi di Natale quest’anno arriveranno ad ottobre, ndr)”.

A giudizio del presidente di Confcommercio “c’e’ un’onda lunga che ancora che non abbiamo capito, ma resta grave e i settori della ristorazione, dell’alberghiero e dei bar, che prima stavano tenendo e in alcuni casi incrementando, ora rappresentano un grande pezzo di economia che e’ in difficolta’. E’ vero che in questa regione siamo molto dinamici, ma non c’e’ da nascondere un po’ di preoccupazione”.

Per questo la Confcommercio nazionale ha inoltrato ieri al Governo una lunga serie di richieste specifiche che, oltre a sospensione dei mutui e altre agevolazioni fiscali per i commercianti, propone di conferire una indennita’ una tantum ai lavoratori autonomi costretti a sospendere o ridurre l’attivita’ per effetto dell’emergenza epidemiologica (fonte Dire).