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Coronavirus, Borrelli: “Oltre 26mila malati: 2503 i decessi e 2941 guariti”

17 marzo 2020 | 19:20
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Coronavirus, Borrelli: “Oltre 26mila malati: 2503 i decessi e 2941 guariti”

La curva dei contagi non rallenta, quasi tremila positivi in un giorno. Sul Sud è difficile fare previsioni

REGGIO EMILIA – Sono complessivamente 26.062 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a lunedì di 2.989. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 31.506. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. Crescono anche i guariti: sono 2.941, 192 in più di ieri.

Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 414. Sono 2.503 le vittime del coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a lunedì di 345. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento era stato di 349. E’ ancora “prematuro fare delle previsioni sulle diffusioni del virus al sud e per poter esprimere dei giudizi”. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla protezione civile ribadendo che “quello che è importante è limitare la mobilità e stare più possibile a casa, perché questo è l’unico modo che ci permette di ridurre” la diffusione del virus.

Lo stesso Borrelli fotografa come difficile la situazione di Bergamo dove non ci sono più posti in terapia intensiva. Un ospedale da campo degli alpini sarà installato nella città ha detto il commissario. Dall’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo viene definita “drammatica la situazione del Pronto Soccorso, che ieri ha registrato 39 ricoveri e 6 trasferimenti all’Istituto Palazzolo e oggi vede altrettanti pazienti trasferiti e almeno 40 nuovi ricoverati”.

I pazienti trasferiti nella giornata di oggi sono stati 15 con sintomi lievi, due dei quali provenienti da San Giovanni Bianco, destinati a strutture socio sanitarie e un paziente intubato inviato fuori provincia. Dopo l’arrivo del personale militare nella giornata di ieri, sono 12 gli operatori della Croce rossa arrivati al Papa Giovanni, di cui 4 infermieri. da settimane”.

Sono tutti occupati gli 80 letti di terapia intensiva riservati ai pazienti ricoverati in gravi condizioni per il Coronavirus all’ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, la zona più colpita dall’epidemia. La drammatica situazione, confermata da fonti ospedaliere, è stata registrata in queste ore. Per i malati che avranno bisogno di ventilazione ed ossigeno si farà ricorso alla rete delle terapie intensive italiane. Morto a Bergamo il primo medico di famiglia contagiato da Covid-19. Mario Giovita, 65 anni, era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII nei giorni scorsi. Le sue condizioni di salute, stando a quanto si è appreso, sono peggiorate rapidamente e il decesso è avvenuto per le complicanze del Coronavirus. A Bergamo i medici di famiglia contagiati sono 100, dicono dalla federazione medici di medicina generale (Fimmg, di cui alcuni in gravi condizioni.

Nell’affrontare l’emergenza coronavirus “la gente in Italia sta con estrema coesione sociale rispondendo in maniera eccezionale a misure eccezionali”. Così Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms alla conferenza stampa alla Protezione civile. Oggi l’Oms ha invitato l’Europa a seguire il modello italiani. “L’Italia è diventata la piattaforma per il know-how in Europa”.

Lo ha detto il direttore regionale dell’Oms per l’Europa Hans Kluge, secondo quanto riporta Bloomberg, aggiungendo che il Vecchio continente dovrebbe imparare dall’approccio dell’Italia. L’Oms raccomanda di “aumentare il numero dei test ai sanitari in prima linea, serve un monitoraggio continuo”. Sul coronavirus “l’Europa dovrebbe adottare quanto più possibile misure congiunte, non è possibile fermare questo virus con misure tradizionali. Più unificata la risposta più efficace la difesa della popolazione. Non solo come misure di contenimento, ma anche come informazioni da condividere”.

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il ministro della Salute che obbliga all’autoisolamento, per i 14 giorni successivi, per le persone che rientrano, anche se asintomatiche rispetto al COVID-19. Il dl riguarda chiunque torni in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto. Il decreto è in vigore fino al 25 marzo.