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“Boris Johnson sta giocando alla roulette russa con la salute degli inglesi”

15 marzo 2020 | 08:42
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“Boris Johnson sta giocando alla roulette russa con la salute degli inglesi”

Il reggiano Andrea Lari che da anni vive a Londra con la sua famiglia: “Ho visto le lacune del sistema sanitario inglese. Temo che la spallata lo frantumerà e molti ne pagheranno le conseguenze”

REGGIO EMILIAPubblichiamo, da Londra, la testimonianza di Andrea Lari, 50 anni, membro del comitato scientifico di Refugees International, una delle più importanti organizzazioni non governative americane. Nel 2016 ha fondato l’agenzia di consulenza Integritas International Advisors, di cui è tuttora presidente e che ha sede operativa nella capitale inglese, dove Lari vive da anni insieme alla moglie e alle figlie.

Credo che lo conoscano tutti il proverbiale cartello che contraddistingue la serenità e l’aplomb dei sudditi di Sua Maestà “Keep calm and carry on”. Invece, in questi giorni di crisi mondiale in cui alcuni governi hanno preso misure restrittive importantissime, per le strade di Londra tutto procede come il solito. O almeno pare che sia così. Infatti ad ogni incrocio coi vicini, al bar o addirittura a seguito di un sonoro starnuto al vento, emerge una realtà completamente diversa, in cui trapela incertezza e sconforto.

Mi trovo in lavanderia e subito si scherza sulla distanza a tre piedi, o meglio ci scherzo io riferendomi a quanto accade in Italia. Poi ci si guarda in giro e sul bancone si staglia il dispenser del disinfettante. Salgo in autobus e visto che il viaggio sarà piuttosto lungo mi siedo al piano superiore, almeno mi godo il paesaggio. Poco dopo, a seguito di starnuti roboanti al piano di sotto, inquadrati dalla videocamera di sorveglianza, mi si avvicina un passeggero irato che mi dice “manco il braccio davanti alla bocca si è messo quell’infame” e con gesti a scatti mi mostra come intorno allo starnutente tutto è rimasto infettato.

Ma la più bella l’ho vista oggi pomeriggio. Appena atraversato la strada un altro starnutente che si è scusato del baccano…”excuse meee”. Io ho pensato che volesse un’informazione. Da lì lancio la battuta, per fortuna che tira vento ed io ero a monte, ghigno sornione e subito il soggetto mi presenta una teoria complottistica…”lo sai perchè c’è tutto questo casino del Coronavirus? Stan cercando di nascondere quanti soldi hanno perso con la Brexit e creando timore nella gente, spingono tutti ad accaparrarsi i prodotti al supermercato…ma a me mica mi han convinto, banda di ladroni”, termina chiosando il passante.

Torniamo al “Keep calm and carry on”. Invece non c’è proprio da stare tranquilli. Prendiamo ad esempio le esternazioni del primo ministro Boris Johnson. In onore al nome proprio, sta giocando alla roulette russa con la sicurezza e la salute dei concittadini. Si è deciso che il virus debba fare un suo corso, che così facendo si raggiungerebbe un’ampia copertura della popolazione che, da infettata, ha sviluppato anticorpi ed è guarita. Ovviamente c’è un prezzo da pagare…E da lì, l’agghiacciante frase di Johnson che invita a prepararsi che moriranno molti vostri familiari, soprattutto coloro in età avanzata o con patologie mediche pregresse.

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Io non sono un esperto del settore e non mi sento di valutare questa strategia, ma, vivendo da anni in questo Paese, ho potuto constatare quante siano le lacune del sistema sanitario inglese. Ci si ricorderà che uno dei tempi del contendere durante la campagna elettorale dello scorso dicembre, sia Conservatori che Laburisti si sarebbero impegnati a ricostruire il sistema sanitario nazionale, decrepito ed ormai al collasso. Mancano decine di migliaia di medici, infermieri e posti letto. Solo un paio di mesi fa ci fu uno scandalo in un pronto soccorso dove i pazienti erano accampati nei corridoi su barelle o seduti per terra.

Al momento le istruzioni sono le seguenti: se avete sintomi da Coronavirus, state a casa in auto isolamento. Non recatevi dal medico di famiglia o al pronto soccorso, nemmeno date un colpo di telefono al 111, che di solito fornisce suggerimenti su come affrontare emergenze mediche di media criticità. Solo nel caso i sintomi dovessero peggiorare allora chiamate e, se reputato necessario, si provvederà a fare il test. Mai si menziona la necessità di un ricovero, figuriamoci di ricoveri in reparti di rianimazione. Non so quanto forte sarà l’impatto del virus ma è molto probabile che la spallata frantumerà il sistema e che molti ne pagheranno le conseguenze.

Speriamo bene ma non c’è molto da stare tranquilli ed andare avanti, anzi.