Scioperano i dipendenti della coop che ha in appalto servizi comunali

15 febbraio 2020 | 14:37
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Scioperano i dipendenti della coop che ha in appalto servizi comunali

Presidio e volantinaggio lunedì 17, dalle 10 alle 12, in Piazza Scapinelli per chiedere retribuzioni in linea con quelle comunali. La Cgil: “Basta con i massimi ribassi, i lavoratori non sono carne da macello”

REGGIO EMILIA – Le lavoratrici ed i lavoratori della società cooperativa Acapo hanno deciso di incrociare le braccia scioperando per l’intera giornata di lunedì 17 febbraio con un presidio e volantinaggio dalle 10 alle 12 in Piazza Scapinelli.

Sono lavoratori che lavorano in appalto alla centrale operativa del Comune di Reggio Emilia e ai servizi dell’Anagrafe, dove svolgono attività di ricezione di segnalazione di guasti, richieste di interventi e reclami relativi al patrimonio comunale da parte dei cittadini, trasmissione ordine di lavoro a ditte esterne, pronto intervento, controllo ordini, controllo contabilità, gestione illuminazione pubblica, gestione calore e gestioni appuntamenti dei cittadini.

“Scioperano per chiedere di avere retribuzioni in linea con quelle dei dipendenti comunali, come previsto dal contratto commerciale tra Acapo e il Comune – spiega la Filcams Cgil Reggio Emilia – mentre oggi hanno retribuzioni fortemente inferiori. Scioperano per dire basta agli appalti al massimo ribasso. Nonostante le richiesta che abbiamo inviato ad Acapo Soc Coop. ed allo stesso committente titolare dell’appalto, il Comune di Reggio Emilia, si protrae l’assenza di una risposta alle maestranze”.

Continua il sindacato: “Crediamo che il rispetto delle condizioni contrattuali e normative nei cambi appalto stabilisca il principio fondamentale della ‘genuinità’ nella nostra Regione e Provincia. Ridurre il trattamento economico non porta che ad una condizione di appalto al massimo ribasso e se la nostra Provincia decide di aggiudicare le gare al ribasso, riducendo il salario dei lavoratori e farne carne da macello, la Filcams Cgil non ci sta”.

Conclude il sindacato: “Chiediamo pubblicamente la volontà politica di risolvere la situazione da troppo tempo ignorata e denunciata”.