Non c’è neve, la montagna reggiana chiede lo stato di calamità

20 febbraio 2020 | 17:35
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Non c’è neve, la montagna reggiana chiede lo stato di calamità

Al Cerreto è a rischio l’intera stagione: chiesto un incontro in Regione

REGGIO EMILIA – Niente neve e pochi cannoni per quella artificiale mettono in ginocchio gli operatori turistici di Cerreto Laghi, localita’ sciistica dell’appennino reggiano. “Chiediamo per loro che sia riconosciuto lo stato di calamita’ naturale e che, per il futuro, vi sia un maggior coinvolgimento pubblico nelle infrastrutture”, dice il presidente di Confcommercio Davide Massarini, che ha gia’ chiesto al neoassessore regionale alla Montagna Barbara Lori un incontro.

“La situazione e’ grave – sottolinea Massarini – e rientra nel discorso molto ampio di mantenere attrattiva e viva la nostra montagna”. Per tutti i titolari di attivita’ della zona, dagli albergatori ai maestri di sci fino ai gestori degli impianti i commercianti e i bar il problema e’ lo stesso: sono stati fatti investimenti in termini di materiali, magazzino, merci per esser pronti ad accogliere nel modo migliore i turisti invernali che pero’ – ormai a fine febbraio – non si sono visti. “Ora dobbiamo programmare e avviare gli ordini per la prossima estate – spiega Laura Fiori, titolare di un negozio – ma non siamo in grado di pagare la merce rimasta in magazzino. Cosi’ i nostri fornitori non prendono gli ordini per l’estate”.

Per fronteggiare la situazione “occorre che la Regione, come accade ad esempio per l’agricoltura o per la costa, si faccia garante con un fondo perche’ gli imprenditori possano ottenere una dilazione dei pagamenti ai fornitori”, sostiene Enrico Ferretti della Scuola Sci. “Lo stato di calamita’ e’ necessario anche – aggiunge Alessandro Giannarelli, albergatore – perche’ venga riconosciuto nel sistema previsto dagli indici sintetici di affidabilita’ fiscale”.

Infine, “occorre come succede negli appennini e nelle alpi di tutta Italia, a partire da Modena e Bologna, che la proprieta’ degli impianti sia pubblica – aggiunge Alessandro Zampolini, commerciante e tecnico sci – e che si doti la stazione di un adeguato numero di cannoni per fare la neve programmata durante tutto l’inverno”.