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Bologna, Parma e Sassuolo: l’Emilia vola in Serie A

14 febbraio 2020 | 17:56
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Bologna, Parma e Sassuolo: l’Emilia vola in Serie A

REGGIO EMILIA – È un momento d’oro per il calcio emiliano. Dopo 23  giornate del campionato di Serie A 2019/2020 ci sono ben tre squadre della Regione che stanno andando oltre le aspettative e sono in piena lotta per la qualificazione alla prossima Europa League: Bologna, Parma e Sassuolo. Proviamo a scoprire i loro “segreti” e ad analizzare le statistiche più importanti in vista di un finale di stagione che si preannuncia appassionante come non mai.

Al settimo posto in classifica con 33 punti, a -1 dalla rivelazione Verona e a -6 dalla Roma troviamo il Bologna di Sinisa Mihajlovic. “Ad inizio campionato volevamo migliorare la decima posizione dell’anno scorso, ma non potevamo immaginare che la squadra avrebbe reagito così bene dopo l’annuncio della malattia del mister”. Parole e musica di Riccardo Bigon, direttore tecnico di una squadra, quella felsinea, che dopo un avvio fatto di alti e bassi ha trovato una continuità incredibile.

Una continuità che potrebbe portare alla caduta di un record: quello dei 52 punti del campionato 2002, chiuso con una qualificazione alla Champions League sfumata all’ultima giornata. In panchina c’era Guidolin, la Serie A era ancora a 18 squadre e la media punti era di 1.52 a gara. Oggi si viaggia a 1.43 e la proiezione per fine stagione parla di 54 punti (ci sono quattro partite in più).

Il Bologna versione 2019/2020 potrebbe raggiungere quello storico traguardo. Creato a immagine e somiglianza del proprio tecnico, l’undici rossoblu fa della voglia di non mollare mai e della corsa le proprie doti migliori, in aggiunta a un calcio che nel corso delle ultime giornate si è fatto sempre più propositivo (52.1% di possesso palla e una precisione nei passaggi dell’80,9%).

La squadra è una vera e propria cooperativa del gol con 12 calciatori già andati a segno nelle prime 23 giornate. Ma se dovessimo indicare un giocatore simbolo non potremmo non fare il nome di Riccardo Orsolini. Rivitalizzato nella scorsa stagione, l’esterno d’attacco ha giù messo insieme la bellezza di 7 gol e 4 assist in questo campionato e oggi la sua quotazione sul mercato sfiora i 70 milioni di Euro.

Bigon ha già detto che è incedibile anche se sarà difficile resistere alle big del calcio europeo, a maggior ragione se il 23enne di Ascoli dovesse essere convocato ai prossimi europei.

A una sola lunghezza di distanza dal Bologna troviamo il Parma di uno dei tecnici emergenti del nostro campionato: Roberto D’Aversa. Da tre anni e mezzo alla guida della squadra, il tecnico ha guidato i suoi ragazzi dalla C alla A e dopo la salvezza conquistata all’ultimo turno lo scorso anno sta facendo decisamente meglio in questo 2019/2020. Anche in questa stagione i ducali sono partiti con l’obiettivo di salvarsi ma il direttore sportivo Faggiano ha allestito un’ottima formazione con il colpo Darmian sulla fascia, le conferme di Bruno Alves e Gervinho, la sorpresa Kulusevski e l’acquisto in attacco di Cornelius.

Grazie a loro il Parma ha chiuso il 2019 con 25 punti in classifica, al settimo posto dietro al Cagliari. Con il nuovo anno la situazione non è cambiata e in sei partite sono arrivate due vittorie (contro Lecce e Udinese) un pareggio (2 a 2 in trasferta a Cagliari) e tre sconfitte con Lazio, Atalanta e Juventus, ovvero squadre con un tasso tecnico e obiettivi decisamente superiori.

Dal punto di vista del gioco il Parma è una squadra molto “italiana” che preferisce le ripartenze veloci e il contropiede al possesso palla (44,3% di media a partita) e grazie alle proprie frecce Gervinho, Kulusevski e Cornelius è in grado di colpire in ogni momento della gara. Doti che hanno portato i Ducali a due sole lunghezze dal quarto posto che significa Europa League.

Una rincorsa all’Europa, quella di Parma e Bologna, che secondo operatori esperti come Oddschecker, potrebbe durare fino agli ultimi turni di campionato. Le due squadre sono estremamente solide, fanno della compattezza e del carattere le proprie armi migliori e non sembrano in odore di crolli improvvisi.

Molto più “ondivago”, sia per caratteristiche tecniche che per approccio alla partita, è il Sassuolo di De Zerbi, dodicesimo in classifica con 29 punti, a +10 dalla zona retrocessione e a -5 dall’Europa. Dopo un avvio stentato, i neroverdi hanno cambiato marcia nelle ultime quattro giornate in cui hanno messo insieme la bellezza di 10 punti, frutto del pareggio con la Sampdoria e dei successi con Torino, Roma e Spal. Grande merito va al tecnico, uno dei più “coraggiosi” e apprezzati di tutta la Serie A, tanto che big come Napoli, Roma e Milan hanno fatto più di un sondaggio per averlo sulla propria panchina nelle ultime stagioni.

La ricetta del calcio di De Zerbi è semplice quanto affascinante: la ricerca del dominio territoriale attraverso la costruzione del gioco dal basso unita alla velocità di palla in zona offensiva. E in questa stagione il tecnico sembra aver trovato gli interpreti giusti. In difesa Romagna e Ferrari hanno piedi buoni per far partire l’azione e la cerniera di centrocampo formata da un ritrovato Locatelli e da Obiang garantisce idee e la giusta fisicità.

Il vero segreto, però, è l’attacco. Alle spalle di un Francesco Caputo sempre più leader e capocannoniere di squadra con 11 reti, si muove il trio delle meraviglie composto da Boga, Traorè e Berardi. Il primo è una delle rivelazioni di questo campionato e dopo aver dato assaggio delle proprie doti tecniche lo scorso anno è definitivamente esploso con 7 gol e 2 assist. Il secondo, nonostante i soli 19 anni, si muove con l’intelligenza tattica di un veterano.

Berardi sembra invece tornato sui livelli che avevano portato mezza Europa a seguirlo con grande attenzione. Fin qui il suo bottino personale parla di 9 gol e 5 assist e di una leadership che va ben oltre i dati statistici. Saranno proprio loro tre a determinare i successi dei neroverdi nelle ultime 15 giornate. Se continueranno a girare con questa continuità il sogno di ripercorrere le orme della squadra che nel 2016 giocò l’Europa League non sarà più un’utopia.