Affitti concordati, nuove regole da marzo

4 febbraio 2020 | 14:44
Share0
Affitti concordati, nuove regole da marzo

Rinnovato il vecchio accordo del 2003: 15mila famiglie interessate.

REGGIO EMILIA – Nuove regole a Reggio Emilia per gli affitti a canone concordato, vale a dire che prevedono sgravi fiscali per i proprietari privati di immobili, messi in locazione a prezzi inferiori al libero mercato. Le prevede dal prossimo 1 marzo l’accordo firmato stamattina – con il Comune nei panni del “facilitatore” – tra i sindacati degli inquilini Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat-Uil e le associazioni di categoria dei proprietari immobiliari Asppi e Confedilizia.

Circa 15.000 le famiglie reggiane potenzialmente interessate dalla nuova intesa, che sostituisce quella precedente siglata nel 2003 e ridisegna completamente mappa e criteri dei canoni concordati, risalenti allo scenario pre crisi non piu’ aggiornato ai mutamenti sociali ed urbanistici.

“Sappiamo che l’accesso alla locazione e’ ancora oggi un problema per molte famiglie”, spiega l’assessore comunale alle Politiche per la casa Lanfranco De Franco, “e ci auguriamo che il rinnovo di questo accordo possa aiutare a trovare una casa e una sistemazione adeguata, con affitti che tengono conto di criteri contemporanei”. Gli sconti previsti dalla normativa nazionale (in termini di riduzione dell’Irpef comunale o di Imu) potrebbero inoltre, secondo l’amministrazione, incentivare i proprietari ad impegnare anche i propri alloggi sfitti, tra gli 8.000 e 9.000 in citta’, su cui l’assessore si riserva pero’ “una verfica piu’ puntuale perche’ non e’ una novita’ che per questa amministrazione ridurne il numero sia una priorita’”.

Le novita’ specifiche introdotte dall’accordo sono diverse, a cominciare dalla suddivisione della citta’ in cinque zone, mentre il canone di affitto non sara’ piu’ stabilito in base ai metri quadri dell’alloggio, ma secondo fasce fisse della metratura.
Cambiano anche le durate dei contratti: a quello classico di tre anni rinnovabile per altri due si affianca l’affitto transitorio (18 mesi massimo) e la locazione per studenti universitari (da 6 a 36 mesi).

Saranno affittabili, con queste modalita’, anche singole porzioni di un immobile (ad esempio una stanza per studenti). Infine nella determinazione del prezzo dell’affitto sono contemplate anche le caratteristiche strutturali dell’appartamento come la classe energetica, la presenza di sistemi d’allarme o di porte blindate o l’uso esclusivo di un cortile.

Le parti sociali, dichiarandosi all’unisono soddisfatte per l’intesa che “raggiunge un equilibrio” ricordano poi che, a differenza che in passato, per attivare una locazione concordata e’ da oggi necessaria “l’asseverazione rilasciata da un sindacato dei proprietari o degli inquilini”.