Abusi sessuali su figlia per produrre materiale pedopornografico, mamma reggiana arrestata

7 febbraio 2020 | 14:28
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Abusi sessuali su figlia per produrre materiale pedopornografico, mamma reggiana arrestata

La donna è finita in manette insieme a un’altra madre di Trani accusata per lo stesso reato: due le presunte vittime, entrambe minori di 10 anni. In manette anche il padre di una delle due piccine

REGGIO EMILIA – Avrebbero commesso abusi sessuali sulle figlie fin dai primi anni di età per produrre foto a carattere pedopornografico. E’ l’accusa con la quale due donne, una residente a Terni, l’altra a Reggio Emilia, sono state arrestate dalla polizia postale della Toscana in esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze. Due le presunte vittime, entrambe minori di 10 anni.

Arrestato anche un uomo residente a Grosseto, padre di una delle bimbe: sarebbe stato lui, secondo le accuse, a istigare le due donne e sarebbe poi stato il destinatario delle materiale pedopornografico che gli veniva inviati via WhatsApp. Le due bambine sono state affidate ai servizi sociali e condotte in luoghi sicuri.

Il 40enne del Grossetano e la donna di Terni con cui aveva una relazione avrebbero deciso di concepire la figlia al solo scopo di abusarne sessualmente. Da una “chat tra i due – scrive il gip Agnese Di Girolamo nell’ordinanza – emerge come assolutamente verosimile” che la gravidanza sia stata voluta “con il preciso intento di realizzare le fantasie sessuali condivise”.

Secondo quanto riporta IlGiunco.net, lo scorso agosto la polizia postale ha perquisito la casa dell’uomo che è stato arrestato per aver detenuto e divulgato un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Le indagini hanno accertato che su Telegram e WhatsApp c’erano grupi in cui si condividevano link pedopornografici con immagini e video di minori che stavano compiendo atti sessuali.

Le indagini hanno poi permesso di risalire ad alcuni utenti stranieri. L’analisi forense dei contenuti dei supporti informatici sequestrati ha fatto emergere la responsabilità delle due donne che poi sono finite in manette.