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Virus cinese, un ponte aereo per i rimpatri degli italiani

28 gennaio 2020 | 19:22
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Virus cinese, un ponte aereo per i rimpatri degli italiani

In Usa allo studio un vaccino. Ancora in aumento i casi d’infezione da coronavirus accertati, saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore. I morti per ora sono 106 in totale

REGGIO EMILIA – La diffusione del virus accelera: la Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto nei suoi aggiornamenti quotidiani che i casi d’infezione accertati sono saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore sulle 2.744 unità di ieri. Al momento i morti sono 106 totali e ci sono quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.

Le autorità sanitarie degli Stati Uniti stanno tentando di sviluppare un vaccino contro il coronavirus che ha avuto origine in Cina. Lo hanno riferito fonti ufficiali. “Abbiamo già cominciato, insieme con diversi nostri collaboratori”, ha detto Anthony Fauci del National Institutes for Health. Si tratta di un processo lungo e che presenta incertezze, ha spiegato Fauci, “ma stiamo procedendo come se si dovesse produrre un vaccino. In altre parole, stiamo considerando lo scenario peggiore, ovvero che si verifichi una ulteriore diffusione”.

Le autorità sanitarie cinesi affermano che la trasmissione avviene principalmente per via aerea ma anche tramite il contatto. Questa informazione è stata rivelata in un piano sanitario per la diagnosi e il trattamento della polmonite causata dal nuovo coronavirus, pubblicato oggi dalla Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Rispetto alla versione precedente, il piano aggiunge tre caratteristiche epidemiologiche del virus, affermando che la principale fonte di infezione al momento sono le persone a loro volta infettate dal virus.

Esclusa per gli italiani l’idea di un “trasferimento via terra, che implica quarantene piuttosto complesse”, la Farnesina “sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l’idea di un trasferimento aereo”, che comunque “sarà complesso”, ha detto il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia, a Unomattina. “Siamo sempre in contatto con i connazionali – ha proseguito – che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.

Successivamente Verrecchia è intervenuto alla Vita in Diretta su Ra1 spiegando che per il rimpatrio volontario degli italiani “ci sono procedimenti che devono essere ancora attuati e che non dipendono interamente da noi, ma facciamo il massimo per fare il prima possibile”. E ha aggiunto che si è “optato per organizzare un trasferimento aereo” anche in collaborazione con altri paesi europei che si trovano nella stessa situazione.

I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia “atterreranno negli scali sanitari”, riferisce il ministero della Salute, dopo l’incontro odierno della task-force coronavirus (2019-nCoV). In particolare è stato deciso di convogliare verso l’aeroporto sanitario di Roma Fiumicino gli eventuali voli privati in arrivo dalla Cina destinati allo scalo di Ciampino. Si sta procedendo per estendere la stessa misura agli altri aeroporti italiani e consentire l’atterraggio dei voli dalla Cina solo a Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

In considerazione dell’epidemia del nuovo coronavirus, i cittadini cinesi sono inviati a evitare i viaggi all’estero per garantire “salute e sicurezza” di cinesi e stranieri. E’ il messaggio della National Immigration Administration cinese, secondo cui la riduzione dei movimenti trans-frontalieri può aiutare a prevenire e controllare la diffusione della polmonite causata dal coronavirus 2019-nCoV, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan. In una nota, l’amministrazione chiede di “spostare i viaggi all’estero non necessari”.

Intanto la Fondazione di Bill e Melinda Gates ha deciso di donare 10 milioni di dollari alla lotta contro il nuovo coronavirus. Lo ha annunciato il milionario americano. Metà della cifra sarà destinata alla Cina, l’altra metà all’Africa Centers for Disease Control and Prevention. “La somma sarà spesa “per aiutare i soccorritori in prima linea in Cina e in Africa a contenere la diffusione del nuovo virus”, è scritto in un comunicato della fondazione.