Regionali, la Franceschini (PD): “I centri di potere hanno sostituito la vera politica”

11 gennaio 2020 | 10:06
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Regionali, la Franceschini (PD): “I centri di potere hanno sostituito la vera politica”

La candidata Dem in Regione al Pigal in un dibattito sul ruolo della sinistra e i partiti in crisi: “Nelle liste non è abbastanza rappresentata la società civile”

REGGIO EMILIA – “A questo giro, l’anima conta”. Così la presidente nazionale Arci Francesca Chiavacchi ha chiuso giovedì al Pigal la serata “Una sinistra rinnovata in una Regione all’avanguardia. Quali prospettive per la società civile?”.

Con lei a discuterne, moderati dal giornalista Stefano Morselli, rappresentanti del terzo settore, della cooperazione, del mondo del lavoro come Marwa Mahmoud, Giuseppe Caliceti, Innocenza Grillone e Luca Bosi, ma anche alcuni candidati a sostegno di Stefano Bonaccini: Federica Franceschini del Pd, Daria De Luca + Europa, Federico Amico di Emilia Romagna Coraggiosa e Macello Pellicelli di Europa Verde.

Tutti a riflettere sulle prospettive della sinistra e sulla necessità di riaffermarne il ruolo per rendere onore ad una storia, quella dell’Emilia-Romagna, densa di battaglie e valori.

In quanto alla società civile, particolarmente apprezzato l’intervento di Federica Franceschini, che non ha risparmiato critiche anche ai partiti “che faticano a porsi come interlocutore serio e competente nei confronti di tutte quelle persone e quei movimenti, le sardine ne sono l’ultimo esempio, che pure manifestano un’evidente voglia di impegno politico per migliorare le nostre comunità ed il nostro Paese”.

Ha aggiunto la Franceschini: “Anche in questa tornata elettorale nelle liste non è abbastanza rappresentata, o sostenuta, quella piazza di studenti, lavoratori, mamme, papà, pensionati che chiedono risposte e fatti alla politica: come se questi rappresentanti della società civile non fossero in grado di rappresentare le necessità di comunità di cui sono in realtà i veri protagonisti. La politica, anche e soprattutto in questo momento di campagna elettorale, deve interrogarsi sulla crisi profonda che sta attraversando, sul perché il cittadino ne ha preso le distanze, a volte in modo anche violento (con la Lega che resta il primo partito), con mobilità di voto (cambiare per cambiare) e astensionismo. Ma non si è mai davvero voluto fare un’analisi profonda, utile e costruttiva, perché troppo spesso i politici si sono concentrati sul perpetuare sé stessi, nel darsi di gomito e decidere a tavolino le carriere di ciascuno di loro, consolidando i propri centri di potere. Perché di quello si tratta. Di centri di potere che hanno sostituito la vera politica”.

Federica Franceschini ha concluso poi sollecitando “la sinistra a farsi interprete di questa non più rimandabile necessità di restituire protagonismo politico alla società civile; portando avanti battaglie decise, senza mediazioni, in grado di identificare con precisione un modo di intendere e di leggere il mondo nel campo dei diritti, dei doveri, dell’etica e dei valori”.