I pacifisti: “Palestina: un patto di amicizia contro il piano Trump”

30 gennaio 2020 | 17:39
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I pacifisti: “Palestina: un patto di amicizia contro il piano Trump”

Lo propongono Cosimo Pederzoli e Sara Bigi, volontari Operazione Colomba – Palestina: “La nostra città ha tutte le capacità e le doti per sviluppare progetti di cooperazione e appoggio ai villaggi palestinesi sotto attacco”

REGGIO EMILIA – “Palestina: un Patto di Amicizia contro il Piano Trump”. Lo propongono Cosimo Pederzoli e Sara Bigi, volontari Operazione Colomba – Palestina. Operazione Colomba è il corpo nonviolento di pace dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che condivide con le vittime dei conflitti la povertà delle situazioni di emergenza, le paure e i rischi della guerra.

Ricordano i due volontari: “Il 19 gennaio 2018 il consiglio comunale di Reggio Emilia approvò un documento con il quale impegnava il Comune ad ‘attivare un percorso di dialogo e collaborazione con At-Tuwani, che porti ad un gemellaggio con le realtà palestinesi descritte’. Il villaggio in questione si trova in Cisgiordania in un’area sotto controllo civile e militare israeliano (detta area C). A distanza di due anni non abbiamo notizie di progetti o interventi per i cittadini palestinesi di Tuwani che continuano, ogni giorno, a subire attacchi da parte dei coloni israeliani e dell’esercito: demolizioni di case, confische di beni, arresti, aggressioni di bambini intenti ad andare a scuola. Lo diciamo perché pochi giorni fa siamo stati in Palestina, documentando palesi violazioni dei diritti umani. Ricordiamo che le colonie sono illegali per il diritto internazionale”.

Passano poi a parlare del piano di Trump: “Con il ‘Piano del Secolo’, proposto dal presidente americano Trump, Israele annetterebbe al proprio territorio tutte le colonie esistenti e buona parte della cosiddetta Area C. Stiamo parlando esattamente della zona che ci siamo impegnati a sostenere ed aiutare. Da notare inoltre che le aree della Cisgiordania in questione fanno parte degli accordi di pace siglati nel 1993, assegnate a un futuro stato palestinese (tuttora sotto controllo militare israeliano)”.

Concludono i due volontari: “Noi pensiamo che non si possa più tacere: Reggio deve riprendere il documento approvato due anni fa e procedere con un Patto di Amicizia con At-Tuwani come riposta politica e umana alla visione di Trump che tanto piace ai Repubblicani e Netanyahu. Reggio ha tutte le capacità e le doti per sviluppare progetti di cooperazione e appoggio ai villaggi palestinesi sotto attacco. Ma soprattutto di mantenere la parola data. Ci mettiamo a disposizione per fare da guida, nelle colline a Sud di Hebron, ad una delegazione del Comune di Reggio”.