Editoriali

Bibbiano, Reggio Sera non ci sta a questo gioco al massacro

18 gennaio 2020 | 14:22
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Bibbiano, Reggio Sera non ci sta a questo gioco al massacro

Il nostro giornale sceglie, da oggi, di non occuparsi più dell’inchiesta sugli affidi della Val d’Enza in chiave politica: restano la cronaca nera e giudiziaria

REGGIO EMILIA – Stop alle strumentalizzazioni su Bibbiano. Questo giornale sceglie, da oggi, di non occuparsi più dell’inchiesta sugli affidi della Val d’Enza in chiave politica. Seguiremo solo i suoi sviluppi giudiziari e di cronaca nera, vedi l’ultimo allarme bomba, ma non daremo conto delle manifestazioni e delle dichiarazioni dei partiti politici e movimenti che vogliono mettere il loro cappello su questa vicenda.

E’ doloroso e può anche essere discutibile, per un quotidiano, decidere di non occuparsi pienamente di un fatto di cronaca, ma riteniamo che la misura sulla vicenda di Bibbiano sia oramai colma. Un’inchiesta giudiziaria, che doveva rimanere tale, è stata trasformata da mesi in una battaglia politica fra colpevolisti e innocentisti a prescindere.

Dobbiamo constatare, con rammarico, come alle forze politiche di centrodestra e centrosinistra sembra che interessino ben poco le vicende dei bambini e delle famiglie al centro dell’inchiesta, dato che paiono interessate solo a cavalcare a fini elettorali questa vicenda (centrodestra), o ad assumere posizioni in cui l’interesse primario è difendere un sistema politico e i suoi amministratori (centrosinistra).

Manifesti dunque la Lega, se lo ritiene, e contramanifestino le Sardine giovedì prossimo. Ne hanno pieno diritto. Garantito dalla Costituzione, ci mancherebbe altro. Siccome pure noi abbiamo il diritto costituzionale di esprimerci e pubblicare articoli e quindi, all’opposto, anche di non pubblicare, scegliamo quest’ultima strada per quel che riguarda la strumentalizzazione politica di Bibbiano.

Reggio Sera a questo gioco al massacro, sulle pelle delle famiglie e dei minori, non ci sta più e, da oggi, non leggerete più notizie politiche su questa vicenda. Restano, come detto, la cronaca nera e giudiziaria.

Paolo Pergolizzi