Una mostra su Zavattini nel trentennale della scomparsa

13 dicembre 2019 | 17:56
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Una mostra su Zavattini nel trentennale della scomparsa

“Zavattini oltre i confini, un protagonista della cultura internazionale” è il titolo della mostra che si terrà dal 14 dicembre al 1° marzo a Palazzo da Mosto

REGGIO EMILIA – “Zavattini oltre i confini, un protagonista della cultura internazionale” è il titolo della mostra che si terrà dal 14 dicembre al 1° marzo a Palazzo da Mosto. Nel trentennale della scomparsa (13 ottobre 1989), una mostra, un catalogo, un convegno offriranno un ritratto del tutto nuovo, inedito, di uno dei più singolari e poliedrici artisti e protagonisti del Novecento, che ne rivelerà aspetti sorprendenti, sinora mai con tanta cura approfonditi.

Un viaggio nell’universo zavattiniano farà finalmente scoprire, a quanti lo hanno conosciuto e amato ma anche ai giovani, la poliedricità dei suoi interessi, la ricchezza multiforme delle idee, della sua produzione, dal cinema alla letteratura, ai vari campi della cultura e delle arti, sempre fra loro interconnessi, infine, importantissima, la dimensione internazionale dei rapporti e degli scambi umani.

Il 13 ottobre 1989, giusto trent’anni anni fa, moriva Cesare Zavattini. Tre decenni paiono poter essere un giusto tempo per analizzare un personaggio così complesso, originale e appassionato quale è stato Zavattini. A lui – nelle diverse vesti di uomo di cinema, scrittore, fumettista, personaggio dal forte impegno politico – molti studi sono stati dedicati in Italia e nel mondo.

Tuttavia un aspetto è rimasto, se non in ombra, certo meno indagato ed è quello che la Biblioteca Panizzi e l’Archivio Cesare Zavattini hanno approfondito in questi anni: il ruolo di Za all’estero, in tempi, i suoi, impregnati dal clima della Guerra Fredda e delle contrapposizioni ideologiche.

L’Archivio Cesare Zavattini e la Biblioteca Panizzi che conserva l’archivio stesso, hanno condotto un’indagine realmente sistematica intorno all’intensa attività svolta dall’autore luzzarese al di fuori del contesto nazionale. Ne è emerso il ruolo cruciale di Za nel promuovere aspetti salienti della cultura italiana del secondo Novecento e in particolare del neorealismo, nell’orizzonte europeo e più in generale nel panorama internazionale, grazie alla sua intensa partecipazione a convegni, congressi, conferenze, corsi di formazione nei paesi decolonizzati o in via di sviluppo, alle collaborazioni con riviste e a co-produzioni cinematografiche.

Il progetto espositivo, curato da Alberto Ferraboschi, si impronta su due linee direttrici: da un lato indaga l’attività svolta nei diversi ambiti artistici (cinema, letteratura, pittura, ecc.), nelle aree geografiche (sia in Europa che nel Nuovo Continente); dall’altro, approfondisce temi e vicende particolari, come quello del viaggio (ad esempio sulle orme di Van Gogh), della pace, dei rapporti con lo scrittore latino-americano Garcia Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici.

Nell’esposizione di Palazzo da Mosto, confluiranno materiali documentari e iconografici che raccontano tutte le attività e la rete di rapporti intessute da questa eclettica personalità: migliaia di carte originali, dattiloscritte e manoscritte, annotazioni autografe, insieme a fotografie, video, manifesti e libri.

Arricchiscono la mostra alcuni dei suoi inseparabili oggetti, la macchina da scrivere, il basco, la borsa da viaggio, oltre ai 150 quadri provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano, facenti parte della celebre collezione di 8X10 che Cesare Zavattini aveva raccolto nel corso degli incontri con alcuni tra i più importanti artisti del Novecento.

Tra i tanti saranno in mostra Giacomo Balla, Antonio Ligabue, Alberto Burri, Enrico Baj, Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Bruno Munari, Claudio Parmiggiani, Gillo Dorfles, Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros, Mario Sironi, Alberto Magnelli e poi ancora Pietro Consagra, Roberto Crippa, Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Gianni Dova, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e tanti altri.

Ultima sala del percorso espositivo sarà dedicata agli scatti inediti di uno dei maggiori fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin, realizzate in occasione del lavoro che ripropone la “Luzzara” di Cesare Zavattini nel libro fotografico “Un Paese vent’anni dopo”.

La mostra sarà, inoltre, corredata da proposte didattiche rivolte a bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie a cura delle sezioni didattiche della Biblioteca Panizzi e della Fondazione Palazzo Magnani.

In chiusura della mostra è programmato per sabato 29 febbraio 2020, a Reggio Emilia nell’aula magna dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, un convegno di studi incentrato sulla dimensione internazionale di Zavattini. Nel corso dell’iniziativa saranno presentate le ricerche compiute dagli studiosi del gruppo di lavoro aderenti al progetto “Zavattini oltre i confini” e pubblicate nel catalogo della mostra”.

Informazioni
Orari: sabato e domenica 10 – 19. Aperture straordinarie: 14 dicembre 15-19 / 26 dicembre 10-19 / 1 gennaio 15-19 / 6 gennaio 10-19. Biglietto: 8 euro