Salvaterra, indagato per lesioni colpose il barista che ha investito il ladro

17 dicembre 2019 | 10:28
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Salvaterra, indagato per lesioni colpose il barista che ha investito il ladro

Il legale di Massimo Botti: “Il mio cliente è molto provato, non voleva assolutamente investirlo. Lo inseguiva solo perché aveva la cassa in mano”

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – E’ stato indagato per lesioni stradali colpose Massimo Botti, il barista 52enne, titolare del Botti’s Cafè di Salvaterra, che ha inseguito e investito in auto un ladro moldavo 35enne che aveva appena rubato nel suo locale, con due complici, e stava fuggendo con la cassa in mano. Di fatto la denuncia è un atto dovuto perché, sopra ai 40 giorni di prognosi, per quel che riguarda le lesioni stradali, si procede d’ufficio e il ladro investito ha avuto una prognosi di 45 giorni dai medici.

Dice a Reggio Sera il suo avvocato Giovanni Tarquini: “E indagato per lesioni stradali colpose. L’iniziativa della denuncia credo che sia dei carabinieri e non del ladro. Dal punto di vista giuridico non sarà facile gestire questa situazione. Da vittima rischi di passare a carnefice”.  Botti si è accorto del furto, grazie alle telecamere controllate da remoto sul proprio smartphone. E’ salito sull’auto e si è subito precipitato verso la sua attività commerciale. Arrivato sul posto, ha sorpreso i tre ladri mentre rubavano nel bar.

Vistisi scoperti, per guadagnarsi la fuga, prima hanno spruzzato contro la sua auto il contenuto di un estintore e poi, terminata la carica, glielo hanno lanciato contro. A questo punto il barista, che nel frattempo aveva chiamato i carabinieri, per non perdere di vista i tre malviventi li ha inseguiti con la sua auto. Durante l’inseguimento uno dei tre ladri è inciampato ed è stato travolto dall’auto rimanendo incastrato, mentre i suoi due complici sono riusciti a fuggire per i campi.

Il 35enne moldavo, che ha una prognosi di 45 giorni, è stato denunciato per tentato furto aggravato.

Continua il legale: “Lui è molto provato da questa vicenda. E’ un’esperienza che avrebbe evitato volentieri, perché una persona molto sensibile. Ha detto che non voleva assolutamente investirlo. Lo stava seguendo con la macchina perché il ladro aveva la cassa in mano”. La dinamica, ora, è al vaglio di consulenze tecniche che saranno fondamentali per stabilire eventuali responsabilità, o meno, da parte del conducente. L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore Iacopo Berardi.