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Renzi: “Un abbraccio al sindaco di Bibbiano”

4 dicembre 2019 | 10:09
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Renzi: “Un abbraccio al sindaco di Bibbiano”

L’ex premier: “Su di lui una montagna di fango”. Marcucci, capogruppo Pd al Senato: “Chi paga per questi massacri?”. Zingaretti: “Chi chiederà scusa a Carletti?”

REGGIO EMILIA – “Vi ricordate la storia di Bibbiano? L’attacco violento di Lega e Cinque Stelle al sindaco? Le pagliacciate in Parlamento e sui social con lo slogan ‘Parlateci di Bibbiano?’. Bene. Ieri la Cassazione ha detto che quel sindaco non doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento”.

Lo scrive su facebook Matteo Renzi, leader di Italia viva. Aggiunge: “Ricorderete come l’arresto venne usato: il grimaldello per costruire la battaglia politica di chi ha piu’ a cuore i sondaggi che la verita’. La giustizia e’ una cosa seria. Lasciarla in mano ai giustizialisti rende questo Paese un posto barbaro. In attesa che qualcuno chieda scusa, un abbraccio a quel sindaco. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verita’ contro il populismo e gli slogan. No, non smetteremo mai”.

Sulla vicenda interviene anche Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato: “Mesi e mesi di inchiostro, di veleni, di accuse vergognose, di speculazioni politiche, di aperture dei Tg. Ieri sera infine il sindaco di Bibbiano torna libero perche’ secondo la Cassazione, non sussistevano le condizioni per l’arresto. Questo succede quando i processi si consumano sui media e le sentenze vengono pronunciate ignorando il diritto alla difesa, le prove, i dubbi. Chi paga per questi massacri?”.

Scrive su Facebook il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti:”La campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano non si dimentica. Ma oggi c’e’ una altra domanda. Chi chiedera’ scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? La Giustizia sta facendo chiarezza e ha tutto il nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!”.