Omofobia, un questionario on line per censire il fenomeno

2 dicembre 2019 | 16:58
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Omofobia, un questionario on line per censire il fenomeno

Fino a fine dicembre si potrà contribuire, compilando il form dedicato, a quantificare la portata del fenomeno dei crimini d’odio contro le persone Lgbtqi

REGGIO EMILIA – C’è tempo fino a dicembre per aderire, con una propria testimonianza anonima e nel rispetto della privacy, al progetto Hate Crimes No More: il primo questionario on-line lanciato dal Centro Risorse Lgbti a giugno scorso, che si prefigge di censire il fenomeno dei crimini d’odio motivati da omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia.

Compila il questionario a questo link

Scrivono dal Centro Risorse Lgbti: “L’obiettivo è quello di raccogliere un numero di testimonianze sufficiente a darne una lettura statisticamente rilevante e descrivere i tratti principali del fenomeno. I dati prodotti saranno a disposizione delle realtà che si occupano di Advocacy per i diritti Lgbtqi. Dimostrare l’esistenza e la portata del fenomeno è, infatti, fondamentale per chiedere alle istituzioni italiane una legge che lo contrasti in maniera efficace”.

E aggiungono: “Ad oggi l’omofobia e la transfobia sono reati invisibili anche perché non esistono raccolte di dati sull’omofobia in Italia. Eppure nel nostro paese gli atti di intolleranza e di violenza contro le persone Lgbti sono aumentati del 30%. Un fenomeno invisibile nella sua dimensione strutturale, spesso ricondotto alla rappresentazione “eccezionale” di singoli atti compiuti da persone isolate, mentre si tratta di un sistema di oppressione profondamente legato alla cultura del nostro paese e alla più ampia dimensione della violenza di genere e dei crimini d’odio”.

Grazie alla rete dei partner che hanno aderito al progetto (Agedo, ARCI, Arcigay, Famiglie Arcobaleno, Rete Lenford, GayNet, Rete Genitori Rainbow, Ireos Firenze, Circolo Tondelli, Rete Educare alle Differenze, CESP, Rete Educare ai diritti umani) sono state diffuse in tutto il territorio italiano cartoline e locandine in cui è stato inserito il QRcode che riporta direttamente al questionario on-line, compilabile in maniera veloce e nell’assoluto anonimato.Ad ogni persona che compila il form viene inoltre inviata una segnalazione delle attività sul territorio che possono supportare, accogliere e aiutare le vittime di violenza e discriminazione, in modo da svolgere anche un’azione di informazione e di rafforzamento della rete di soggetti impegnati nella prevenzione degli hate crimes e nel supporto alle vittime.

Scrivono i promotori del questionario: “Quello che emerge dalla raccolta delle testimonianze non è solo la trasversalità del fenomeno, ma soprattutto il raccontano di una violenza continua, trasversale, a volte sottile a volte feroce, che le persone lesbiche, trans, gay, bisessuali e intersex vivono quotidianamente in famiglia, a scuola, nelle reti di prossimità, negli spazi pubblici, nei luoghi istituzionali”.

C’è Maurizio un insegnante gay insultato da un suo alunno per il suo orientamento sessuale; Christian un ragazzo trans che denuncia i commenti subiti alle scuole superiori ogni volta che utilizzava il bagno e il disagio molto forte di andare a votare con un documento che non lo rappresenta; Lyas che è stato molestato da un gruppo di ragazzi mentre usciva dal cinema mano nella mano con il suo compagno; Georgette invece è stata fotografata e derisa per essersi seduta a gambe aperte durante le prove di un coro; Nicole è una attivista trans arrabbiata per i numerosi e gravi episodi di violenza subiti da bambina, da adolescente e durante la transizione, tra cui due stupri; Marco è stato identificato dalla polizia mentre si truccava in macchina con le sue amiche.