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Manovra, caos in Aula: scontro 5S-Casellati su cannabis

16 dicembre 2019 | 19:57
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Manovra, caos in Aula: scontro 5S-Casellati su cannabis

Governo pone fiducia su maxiemendamento. Caos in Aula, scontro 5S-Casellati su cannabis. L’accusa dei pentastellati: “Pressioni dalla sua parte politica”

REGGIO EMILIA – Caos in Aula del Senato in seguito al giudizio di inammissibilità delle norme sulla cosiddetta liberalizzazione della cannabis light. Due esponenti del M5S hanno chiesto alla presidente Elisabetta Casellati di dimostrare che la scelta non sia stata frutto della “pressione della sua parte politica”. Il presidente ha replicato spiegando che è stata una “decisione meramente tecnica”, aggiungendo: “Se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”.

“Ci tengo a ringraziare tecnicamente il presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia e a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore”, ha detto Matteo Salvini, intervenendo in Aula del Senato dopo lo stralcio dalla manovra della norme sulla cannabis light.

La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha comunicato all’Aula il giudizio di inammissiblità delle norme alla manovra che riguardano la cannabis light, la tobin tax (che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia.

E il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento alla Manovra. Lo ha comunicato all’Aula del Senato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Le norme da passare al vaglio sono comunque numerose: secondo una bozza del maxiemendamento, messi uno in fila all’altro, i commi della manovra sfiorano quasi i mille. E lo spettro degli interventi è davvero ampio: si va da decine di micronorme, che riguardano realtà locali, alla plastic e sugar tax passando per la tassa sulla fortuna; dai ritocchi alle accise sui carburanti alle misure legate alla riscossione degli enti locali.

Nel 2021 clausole per 20 mld, 27 nel 2022
Per il 2021 il governo dovrà sterilizzare 20,124 miliardi di clausole, tra Iva e accise, che diventano circa 27 miliardi nel 2022. E’ quanto si legge nella relazione tecnica alla manovra, aggiornata con le modifiche sulle accise introdotte in commissione al Senato. In origine la manovra riduceva le clausole ereditate dai precedenti governi di circa 10 miliardi nel 2021 (si partiva da 28,753) e di circa 3 miliardi nel 2022. Nel 2021 andranno bloccati quindi aumenti dell’Iva per 18,903 miliardi e delle accise per 1,221 miliardi.

Stop bonus merito docenti, fondi a contratto
Via il “bonus merito” per i docenti introdotto dalla riforma della Buona scuola, con i fondi, 200 milioni l’anno lo stanziamento, che saranno “utilizzati dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione”. Lo prevede un emendamento M5S a firma Moronese, riformulato e approvato dalla commissione Bilancio del Senato nei giorni scorsi. La norma è una di quelle rimaste nel ‘maxiemendamento’.