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Il Papa: “Difesa e sostegno a migranti, vittime dell’ingiustizia”

25 dicembre 2019 | 19:52
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Il Papa: “Difesa e sostegno a migranti, vittime dell’ingiustizia”

Nella messa della notte di Natale aveva detto Bergoglio: “Logica mondo è dare-avere, Dio arriva gratis”

REGGIO EMILIA – “Cristo sia luce per i tanti bambini che patiscono la guerra e i conflitti in Medio Oriente e in vari Paesi del mondo”. Lo ha detto papa Francesco nel Messaggio natalizio “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale di San Pietro. “Sia conforto per l’amato popolo siriano che ancora non vede la fine delle ostilità che hanno lacerato il Paese in questo decennio. Scuota le coscienze degli uomini di buona volontà”, ha proseguito. “Ispiri oggi i governanti e la comunità internazionale a trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e la convivenza pacifica dei popoli della Regione e ponga fine alle loro indicibili sofferenze – ha detto ancora il Pontefice -. Sia sostegno per il popolo libanese, perché possa uscire dall’attuale crisi e riscopra la sua vocazione ad essere un messaggio di libertà e di armoniosa coesistenza per tutti”.

Ha aggiunto il pontefice: “Il Signore Gesù sia luce per la Terra Santa dov’Egli è nato, Salvatore dell’uomo, e dove continua l’attesa di tanti che, pur nella fatica ma senza sfiduciarsi, aspettano giorni di pace, di sicurezza e di prosperità. Sia consolazione per l’Iraq, attraversato da tensioni sociali, e per lo Yemen, provato da una grave crisi umanitaria. Penso ai bambini dello Yemen”.

“Sia speranza il piccolo Bambino di Betlemme per tutto il Continente americano, in cui diverse Nazioni stanno attraversando una stagione di sommovimenti sociali e politici”, ha detto ancora papa Francesco nel Messaggio natalizio “Urbi et Orbi”.

“Rinnovo i miei auguri di Buon Natale a tutti voi, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi sono collegati mediante la radio, la televisione e gli altri mezzi di comunicazione. Vi ringrazio per la vostra presenza in questo giorno di gioia”. Lo ha detto papa Francesco dopo la benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale di San Pietro, impartita con a fianco il cardinale protodiacono Renato Raffaele Martino, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, e il cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità. “Tutti siamo chiamati a dare speranza al mondo, annunciando con le parole e soprattutto con la testimonianza della nostra vita che Gesù, nostra pace, è nato”, ha affermato. “Non dimenticatevi, per favore, di pregare per me. Buon pranzo natalizio e arrivederci!”, ha quindi aggiunto.

Papa nella messa della notte di Natale: “Logica mondo è dare-avere, Dio arriva gratis”
“Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis. Il suo amore non è negoziabile: non abbiamo fatto nulla per meritarlo e non potremo mai ricompensarlo”. Nella messa della notte di Natale, in una Basilica di San Pietro gremita di fedeli, papa Francesco interpreta il mistero della Natività con le parole dell’Apostolo Paolo: “è apparsa la grazia di Dio”, così chiamata, spiega, “perché è completamente gratuita”.

“È l’amore divino, l’amore che trasforma la vita, rinnova la storia, libera dal male, infonde pace e gioia” dice nell’omelia. “Stanotte ci rendiamo conto che, mentre non eravamo all’altezza, Egli si è fatto per noi piccolezza; mentre andavamo per i fatti nostri, Egli è venuto tra noi – prosegue il Papa -. Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore”.

Per Francesco, “Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te. Puoi avere idee sbagliate, puoi averne combinate di tutti i colori, ma il Signore non rinuncia a volerti bene. Quante volte pensiamo che Dio è buono se noi siamo buoni e che ci castiga se siamo cattivi. Non è così”.

“Nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo amore non cambia, non è permaloso; è fedele, è paziente. Ecco il dono che troviamo a Natale: scopriamo con stupore che il Signore è tutta la gratuità possibile, tutta la tenerezza possibile”, aggiunge. Il Papa ha anche un’esortazione per i fedeli: “Non aspettiamo che il prossimo diventi bravo per fargli del bene, che la Chiesa sia perfetta per amarla, che gli altri ci considerino per servirli. Cominciamo noi. Questo è accogliere il dono della grazia. E la santità non è altro che custodire questa gratuità”.