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Uccisa dall’amante a coltellate, gli urla: “Fermati, sono incinta”

23 novembre 2019 | 17:16
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Uccisa dall’amante a coltellate, gli urla: “Fermati, sono incinta”

L’omicidio avvenuto nel palermitano. A Roma oggi la manifestazione ‘Non una di meno’: i dati dicono che ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza

REGGIO EMILIA – Una donna, 30 anni, residente nel palermitano è stata uccisa ieri sera a coltellate. I carabinieri hanno già fermato il presunto assassino: 51 anni, un imprenditore con il quale la vittima aveva una relazione. Il corpo della vittima è stato ritrovato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113.

Ana Maria Lacramioara Di Piazza, la donna che sarebbe stata uccisa dall’amante, l’imprenditore Antonino Borgia, avrebbe detto poco prima di essere accoltellata di aspettare un figlio da lui. Lo avrebbe ammesso nell’interrogatorio lo stesso Borgia. Nella scena dell’inseguimento che sarebbe stata ripresa dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza si sente la donna che urla: “Ma che fai? Aspettiamo un bambino, io ti amo”.

I carabinieri hanno cominciato l’indagine ieri mattina dopo la telefonata di una donna che segnalava che tra lo svincolo di Balestrate e Alcamo aveva visto una giovane con il volto insanguinato e i vestiti strappati uscire da un furgone bianco inseguita da un uomo. Dopo il fermo di Borgia, alle 17,30 circa si è presentato un uomo che ha riferito di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un’aggressione: era l’inizio.

Nelle immagini c’era un uomo che senza pantaloni inseguiva una giovane insanguinata. Dopo che la donna aveva gridato di aspettare un figlio da lui Borgia avrebbe gettato il coltello, che sarà ritrovato dai carabinieri della compagnia di Partinico sporco di sangue, fa salire la giovane nel furgone per dirigersi verso l’ospedale di Partinico. Ma la violenta lite riprende e finisce con l’omicidio della donna. Burgio è accusato di omicidio, occultamento di cadavere e procurato aborto. L’autopsia dovrà chiarire anche se la donna fosse incinta.

La manifestazione
“Contro la violenza siamo rivolta”. Dietro questo striscione è partito oggi da piazza della Repubblica a Roma il corteo del movimento femminista ‘Non una di meno’, contro la violenza nei confronti delle donne. In testa la corteo ci sono le rappresentanti dei centri antiviolenza, delle case delle Donne, dei consultori e molte portano le maschere delle luchadoras, a sostegno della struttura di accoglienza Lucha Y Siesta di Roma e di tutti gli altri spazi di auto determinazione minacciati di sgombero.

Nel corteo non ci sono bandiere di partito. A predominare è il colore rosa: numerose sono le manifestanti provenienti da ogni parte d’Italia. Dai camion della musica anche sarà letto anche l’elenco di tutte le vittime di violenza di quest’anno. Prima della partenza un flash mob: è stato “impacchettato” l’obelisco dedicati ai caduti di Dogali ed affisso lo striscione contro il colonialismo italiano. Tra i partecipanti anche l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini e la scrittrice Igiaba Scego.