Salumi Ferrarini e Vismara, un’offerta per salvarli

5 novembre 2019 | 09:13
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Salumi Ferrarini e Vismara, un’offerta per salvarli

Presentata dal Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, O.P.A.S., Casillo Partecipazioni e Intesa Sanpaolo. C’è tempo fino al 6 novembre. Ferrarini respinge l’offerta di Bonterre e Intesa Sanpaolo, nuova richiesta di concordato per Vismara

REGGIO EMILIA – Il Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, O.P.A.S., Casillo Partecipazioni e Intesa Sanpaolo hanno annunciato ieri sera di aver recapitato agli azionisti di Ferrarini spa e Vismara spa e per conoscenza ai commissari giudiziali di entrambe le società, una proposta di acquisto per le due società del Gruppo Ferrarini, entrambe in concordato preventivo, al fine di assicurarne la continuità aziendale e il rilancio.

Bonterre conta dentro al suo perimetro realtà del calibro di Casa Modena e di Parmigiano Reggiano e ha un fatturato superiore al miliardo di euro. Nasce dell’aggregazione tra Grandi Salumifici Italiani (che ha stabilimenti a Reggio accanto all’ex Unipeg e a Brescello) e Parmareggio, premiata ditta nata a Montecavolo di Quattro Castella. La nuova holding è ora a totale proprietà cooperativa essendo le due aziende di origine già controllate dalla cooperazione a marchio Legacoop.

Con Bonterre e Intesa c’è poi Opas (sede a Mantova e produzione a Carpi, la più grande organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia), oltre alla Casillo Partecipazioni (società a capo di Casillo Group, attivo nella produzione e nel commercio di commodities agricole e prodotti derivati che fattura quasi 2 miliardi di euro).

La cordata, si legge nel comunicato che è stato anticipato da Milano Finanza, una volta effettuata le due diligence che “partirebbero immediatamente dopo la risposta positiva di Ferrarini e Vismara, intende realizzare un piano industriale di continuità unitario e volto a risanare le due aziende nelle more delle procedure concordatarie”. Scrivono: “Tale piano si potrà realizzare attraverso un intervento urgente che metta in sicurezza sia Ferrarini che Vismara, partendo dall’affitto-ponte dei rispettivi rami d’azienda da parte di veicoli societari appositamente costituiti, partecipati e gestiti dai partner industriali. Tale intervento-ponte dovrà essere deciso e realizzato rapidamente”

E aggiungono: “Per questo motivo è stato chiesto a Ferrarini e a Vismara di comunicare l’accettazione della manifestazione d’interesse prima dell’udienza di revoca del concordato preventivo di Vismara, attualmente fissata per il 6 novembre (domani, ndr), al fine di evitare le pesanti conseguenze che ne potrebbero derivare dal punto di vista occupazionale, industriale e finanziario”.

Le società che fanno parte della cordata sono Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, OPAS (organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia), Casillo Partecipazioni (holding attiva nel settore delle commodities agricole e dei prodotti derivati). Nel loro comunicato parlano chiaramente di un affitto-ponte con cui i creditori (Banca Intesa) affiderebbero ai “partner industriali” (Bonterre, Casillo e O.P.A.S.) le due società. Questo confligge con l’obiettivo dei Ferrarini che è sempre stato quello di vendere gli stabilimenti e le quote di maggioranza mantenendo il marchio e soprattutto gli stabilimenti produttivi.

Bisognerà vedere ora cosa succederà, soprattutto tenendo conto che, per quel che riguarda Ferrarini, c’è già un’offerta in campo che è quella del gruppo Pini. Sulla offerta, poi, pende la deadline di domani, il 6 novembre, entro cui Vismara e Ferrarini dovrebbero decidere. Il 6 novembre, infatti, è il giorno dell’udienza, di fronte al Tribunale di Reggio Emilia, la deadline per la possibile revoca della proposta di concordato preventivo presentata mesi fa dal gruppo Pini per il salvataggio del marchio Ferrarini.

A quanto pare, tuttavia, l’iniziativa di  Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, O.P.A.S., Casillo Partecipazioni e Intesa Sanpaolo viene giudicata pretestuosa e ostile dal gruppo di Rivaltella, che non l’ha degnata di una risposta. Dunque per Ferrarini l’acquirente resta il colosso delle bresaole Pini, mentre per Vismara si vedrà cosa deciderà il tribunale.