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Rapinava le vittime con orologi di lusso: arrestato

26 novembre 2019 | 11:21
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Rapinava le vittime con orologi di lusso: arrestato

Era il basista su Reggio della banda degli orologi di lusso che agiva in Emilia nel 2013. I carabinieri hanno eseguito un ordine carcerazione dopo che la condanna era diventata esecutiva

REGGIO EMILIA – Un 41enne è stato arrestato dai carabinieri di via Adua, ieri mattina, perché deve espiare 3 anni, 11 mesi e 23 giorni di carcere in seguito a una condanna per rapina aggravata. L’uomo gestiva i colpi da Reggio: nel suo covo in via Flavio Gioia nel quartiere Santa Croce il 24 ottobre 2013, poco dopo un colpo compiuto in via Stelvio, laterale di via Emilia Est, alla periferia di Modena, fu trovato un foglietto con le caratteristiche dell’orologio appena rapinato e in un borsello venne trovata una pistola calibro 7,65 risultata l’arma usata per la rapina di via Stelvio a Modena.

Il 41enne napoletano, appartenente a quella che era stata definita “la banda degli orologi di lusso”, era finito in manette insieme ad altri quattro complici. I cinque erano gli uomini che avevano rapinato un modenese in largo Garibaldi un Rolex da diecimila euro puntandogli la pistola alla tempia. Era il 10 ottobre 2013. Lo stesso giorno a Parma avevano fatto il bis con una rapina di un Audemars Piguet, poi rinvenuto nel corso degli arresti. Infine il 23, il giorno “nero” per la banda, quello dell’ultimo colpo, in via Stelvio di Modena.

Il commando in scooter aveva affiancato un’auto. Due giovani con il casco, ma senza visiera, avevano cercato di sfilare un Hublot da 6mila euro a un guidatore. Il bandito non c’era riuscito e aveva punttoa la pistola. Aveva afferrato l’orologio mentre il complice si era fatto dare la borsetta dalla donna accanto al conducente. Dopo quel colpo i 5 componenti della banda nell’ottobre del 2013 erano finiti in manette.

Nel marzo del 2019 la Corte d’Appello di Bologna in riforma della sentenza emessa metà febbraio 2016 dal Tribunale di Modena aveva condannato il 41enne napoletano residente a Reggio Emilia, ritenuto il basista che gestiva i colpi per rapina aggravata.