Parcheggio Mediopadana: un inferno di buche, fango e acqua

19 novembre 2019 | 11:09
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A poca distanza ci sono i moderni treni ad alta velocità che ci portano a 300 chilometri orari nel futuro e in Europa, ma oltre quell’ingresso i passeggeri sprofondano in un pantano medievale

REGGIO EMILIA – Macchine sprofondate nel fango e bloccate, laghi che nascondono buche profondissime, crateri che mettono a dura prova le sospensioni. E ancora: auto parcheggiate sui marciapiedi, in curva e nei campi. Così si presenta una parte del parcheggio della stazione Mediopadana, di fianco al gioiello creato dall’archistar Santiago Calatrava. Guardando la stazione di fronte, nella parte a destra, c’è un’area di parcheggio che si può definire tale con tanto di strisce, illuminazione e asfalto, ma nella parte a sinistra, completamente sterrata, la situazione è disastrosa.

Reggio Sera ha fatto un viaggio nel parcheggio della stazione ad alta velocità che, con l’inverno e le piogge, si sta trasformando in un incubo per i viaggiatori. Chi può parcheggia nella parte a destra, ma i malcapitati che non trovano posto lì sono costretti a ricorrere alla parte sterrata a sinistra, ricavata dal Comune per ovviare alla carenza di parcheggi in attesa che partano i lavori per l’ampliamento dell’area, che, con l’inverno, diventa decisamente impraticabile. L’emblema di questo disastro è una Fiat 500 bianca, immersa nel fango, abbandonata dal proprietario che ora dovrà chiamare un carro attrezzi per portarla fuori di lì.

Ma ci sono anche alcune macchine bloccate al di là di un vero e proprio lago che si è formato nel parcheggio, irraggiungibili e che, anche se i proprietari riuscissero ad arrivarci, non potrebbero essere portate fuori di lì. A poca distanza ci sono i moderni treni ad alta velocità che ci portano a 300 chilometri orari nel futuro e in Europa, ma oltre quell’ingresso per i passeggeri si spalancano le porte di un medioevo di fango, buche e acqua.