Marea record a Venezia, quasi due metri: un morto in Laguna

13 novembre 2019 | 08:24
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Marea record a Venezia, quasi due metri: un morto in Laguna

Ha sfiorato i 190 centimetri, record dal 1966. Piazza San Marco sommersa: danni alla Basilica. Scuole chiuse. Il sindaco: “Danni per centinaia di milioni di euro, in gioco il futuro della città”. Zaia: “L’80% della città è sott’acqua”

REGGIO EMILIA – Venezia in emergenza per l’alta marea: dopo il record di ieri alle 22.50, con il picco di acqua ad un metro e 87 – la seconda misura nella storia della Serenissima subito dietro ai 194 centimetri del 1966, ne è arrivata un’altra che si è attestata sui 150 centimetri. Un morto nell’isola di Pellestrina: un anziano di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata.

Conte e la ministra delle Infrastrutture De Micheli si recheranno a Venezia nel primo pomeriggio. Mattarella ha telefonato al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro per informarsi delle condizioni della città. Il Capo dello Stato ha chiamato anche il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri per capire la situazione della città.

Il leader M5s, Luigi Di Maio, annuncia una moratoria per famiglie e imprese. “Venezia è sommersa come mai prima d’ora – afferma su Fb -. Qui è a rischio la vita delle persone – e due purtroppo sono già morte – sono a rischio beni culturali dal valore inestimabile. Gli imprenditori e le associazioni che fanno grande questa regione ci chiedono che si blocchino mutui e contributi. A questa richiesta dobbiamo rispondere subito. Ci metteremo al lavoro immediatamente per una moratoria verso imprese, artigiani, commercianti, famiglie. Venezia e i veneti vanno supportati con ogni mezzo”.

“Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro. Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città. Perchè lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”. Così il sindaco Luigi Brugnaro, nella conferenza stampa per fare il punto della situazione dopo la grande acqua alta di ieri. “Se un giovane vede che stiamo dando della soluzioni pensa di a vivere in centro storico – ha aggiunto – altrimenti pensa solo ad andar via, perchè non si riesce più a vivere in questo modo”.

Già in mattinata il sindaco era intervenuto su Twitter: “Venezia è in ginocchio. La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole. Siamo qui con il Patriarca Moraglia per portare il nostro sostegno ma c’è bisogno dell’aiuto di tutti per superare queste giornate che ci stanno mettendo a dura prova”.

“Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro”, ha detto all’Ansa il procuratore della Basilica di San Marco, Pierpaolo Campostrini. “L’acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica”.

Il premier, dunque, si sta recando a Venezia. “Non mi tratterrò, sto viaggiando per Venezia dove c’è una situazione drammatica, una situazione maltempo che ci preoccupa e fa soffrire le comunità”, ha detto intervenendo all’apertura del 684/o anno accademico dell’Università di Camerino

Impossibile al momento quantificare i danni al patrimonio artistico e in particolare a San Marco, ma la situazione è estremamente complessa e preoccupante”, conferma all’Ansa il segretario generale Mibact Salvo Nastasi che ricorda di aver attivato l’unità di crisi. “Il Ministro Franceschini segue da ieri la situazione passo passo, i soprintendenti sono al lavoro e hanno messo a disposizione tutti i loro restauratori. In attesa delle valutazione stiamo verificando tutti i capitoli di spesa del Mibact per fare il punto sui fondi da destinare al patrimonio artistico veneziano”.

L’acqua alta non ha risparmiato il Teatro La Fenice: non ha intaccato la struttura ma ha invaso le aree di servizio rendendo inutilizzabile (è stato disattivato) il sistema elettrico e quello antincendio.

Numerosissimi i danni nel centro storico della città di Venezia, una sessantina le imbarcazioni danneggiate molto pesantemente, tra le quali alcuni vaporetti. Lo stesso Centro Maree è stato vittima della mareggiata, che ha danneggiato le linee telefoniche, e per questo non è contattabile, se non con i canali Telegram Centro Maree Informa, Centro Maree avvisa, e il sito internet.

“Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale, ma non esagero con le parole, l’80% della città è sott’acqua, danni inimmaginabili, paurosi”, dice il Presidente del Veneto della Lega, Luca Zaia.

Tutte le scuole in città restano chiuse. Sono però regolarmente in funzione i vaporetti dell’Actv, che possono essere fermati per motivi di sicurezza solo quando la marea supera il metro e 50. Anche la sede municipale di Ca’ Farsetti, affacciata sul Canal Grande, è rimasto isolato a causa della dalla marea. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per spegnere l’incendio all’interno del Museo di Ca’ Pesaro, provocato dal malfunzionamento della cabina elettrica e nella notte i pompieri hanno già effettuato un centinaio di interventi e altre 120 richieste verranno evase durante la mattinata.