Siria, petizione on line alla Uefa: no a finale Champions in Turchia

14 ottobre 2019 | 18:17
Share0
Siria, petizione on line alla Uefa: no a finale Champions in Turchia

Il deputato reggiano Andrea Rossi lancia una raccolta di firme su Change.org: “Facciamo sentire la nostra voce”

REGGIO EMILIA – La Uefa sposti la finale di Champions league in programma il prossimo 30 maggio a Istanbul, come presa di distanza rispetto all’attacco della Turchia alle regioni curde al confine con la Siria. A lanciare la petizione sul celebre portale change.org e’ Andrea Rossi, deputato reggiano del Pd, ex sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.

“Vogliamo farci portavoce nei confronti del presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, della richiesta di trasferimento della sede della finale di Champions league, calendarizzata il 30 maggio 2020, a Istanbul – scrive Rossi su Facebook – a causa degli evidenti problemi di violazione di diritti umani che si stanno verificando dopo l’attacco turco alle regioni siriane e al popolo curdo”.

Rossi invita dunque a far “sentire la nostra voce firmando la petizione”. Insieme a Rossi, ad aprire la raccolta firme online sono anche Luca Lotti, Patrizia Prestipino e Flavia Piccoli Nardelli. “Nelle prossime ore chiederemo sostegno al Governo italiano e alle istituzioni europee – si legge nella petizione – la politica ha il compito di farsi interprete e protagonista della richiesta di indicare un’altra sede per una delle manifestazioni calcistiche piu’ importanti a livello europeo e internazionale. Il calcio e lo sport sono importanti strumenti di sensibilizzazione per le nostre comunita’. In questi anni e’ stato fatto tanto per cercare di educare giocatori, tifosi e appassionati nel rispetto dei diritti umani, coinvolgendo le societa’ sportive e per formare una generazione che sia attenta nei confronti dell’avversario, sia sul campo di gioco che sugli spalti”.

Per questo, sostengono i deputati dem, “l’influenza mediatica, economica e culturale di una manifestazione come la Champions league non puo’ essere collegata a questa guerra, perpetuata nei confronti del popolo curdo. Una guerra che nasce dalla inaccettabile decisione della Turchia di attaccare le regioni siriane in cui proprio i curdi, in questi anni, hanno combattuto contro l’Isis”.

Quello curdo, aggiungono Rossi e colleghi, “e’ un popolo coraggioso che ha avuto un ruolo da protagonista contro il terrorismo islamico e oggi e’ sotto attacco da uno Stato sovrano che ha dichiarato guerra su presupposti di egemonia territoriale. La nostra richiesta nasce dalla necessita’ di dare un segnale forte all’Europa e al mondo sportivo”, concludono i deputati dem.