Minori, le famiglie: “Sistema blindato e autoreferenziale”

15 ottobre 2019 | 14:41
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Minori, le famiglie: “Sistema blindato e autoreferenziale”

Antonella Dalla Pina: “Dei genitori imputati per abuso o maltrattamento 1 su 2 sarebbe stato processato ingiustamente”

REGGIO EMILIA – Parola alle famiglie che si ritengono vittime di ingiustizie nella commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna. A portare ai consiglieri regionali il loro punto di vista e’ Antonella Dalla Pina, promotrice del libro “Nidi violati”, e referente della realta’ di Parma che riunisce genitori e comitati con l’obiettivo di fare informazione in tema di “falsa tutela e affidamenti illegittimi, ovvero quegli allontanamenti che avvengono in assenza di prove o sulla base di accuse infondate”.

Sul sistema degli affidi minorili il giudizio e’ quindi tranchant: “Blindato e autoreferenziale”, lo definisce Dalla Pina nella sua audizione, specificando: “Autoreferenziale perche’ mancherebbero spesso competenze in materia di ‘falsi positivi’ e blindato perche’ i genitori non hanno possibilita’ di contraddittorio”. Negli anni, continua l’esponente dell’associazione, “ci sono arrivate numerose segnalazioni da parte di famiglie che chiedono maggiori garanzie all’interno del sistema di giustizia minorile”, aggiungendo poi un dato pesante stimato dalla realta’ parmense: dei genitori imputati per abuso o maltrattamento 1 su 2 sarebbe stato processato ingiustamente (perche’ assolto o perche’ il caso e’ stato poi archiviato).

“Anche se il genitore viene assolto, i danni sul bambino dovuti all’allontanamento sono permanenti e spesso i bambini rimangono comunque in struttura o in comunita’”, sottolinea poi Dalla Pina, che conclude: “Finalmente con l’inchiesta Angeli e demoni si e’ portata l’attenzione su questi temi a lungo ignorati”.

Scettici sui dati presentati sono Paolo Calvano (Pd) e Silvia Prodi (Misto). “Importante che la fonte dei numeri sia affidabile – ha fatto notare il consigliere dem – ma concordo sul fatto che non ci sia adeguato contraddittorio per la famiglia di origine e che sia indispensabile rafforzare il lavoro delle equipe di secondo livello in condizione critiche”. In merito la rappresentante delle famiglie ribatte: “Non abbiamo a disposizione dati certi sugli ‘errori giudiziari’, ossia in quanti casi le accuse erano infondate? Vi invito a cercarli”.

Andrea Bertani (M5s) commenta al riguardo: “Bisogna ammettere che, con dolo o meno, ci sono stati alcuni casi falsi positivi. Noi dobbiamo capire come e impedire che accada”. In commissione vengono poi ascoltati, Daniele Severi e Annalisa Chiodoni della comunita’ Papa Giovanni XXIII, che in regione gestisce 64 case famiglia con 99 minori accolti. I due suggeriscono “forme di aiuto rivolte al minore che devono pero’ essere estese all’intero nucleo familiare fragile”.

Come ad esempio, “l’accesso agevolato all’ufficio di collocamento, alla graduatoria per le case popolari, alle abitazioni ad affitto calmierato e ai servizi per l’infanzia”. L’obiettivo, rimarcano Severi e Chiodoni, “e’ mantenere unita la famiglia, attraverso l’attenzione alla coppia genitoriale in difficolta’ nell’accudimento dei propri bambini”.