Manghi e Cigarini: “Reggio non abbandoni il popolo curdo”

8 ottobre 2019 | 15:47
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Manghi e Cigarini: “Reggio non abbandoni il popolo curdo”

I due esponenti del centrosinistra: “La nostra città alzi la voce per difendere quelli che abbiamo voluto chiamare concittadini”

REGGIO EMILIALa città di Reggio ha conferito nel 2016 la cittadinanza onoraria al popolo curdo. Una popolazione divisa fra varie nazioni e da tutte combattuta ed ostacolata nelle suo bisogno di libertà e di democrazia. Una popolazione che ha ormai da anni abbandonato rivendicazioni indipendentistiche violente, per richiedere autonomia e rispetto della propria identità con metodo parlamentare e democratico. Ma che, per la sua diversità nazionale e culturale, è ancora oggetto di persecuzioni in buona parte del medio oriente.

La Turchia, in particolare da quando è in atto la sua involuzione illiberale ed antidemocratica, ha continuato una repressione nei confronti delle autonomie curde entro i suoi confini ed ora vuole portare questa guerra nella vicina Siria. In una zona che i Curdi hanno liberato dallo Stato islamico e dove stanno cercando di attuare forme di governo democratiche sconosciute ai propri vicini. In una zona dove il popolo curdo non solo ha combattuto per noi, in maniera letterale, contro la follia di uno stato islamico, (stato islamico, non dimentichiamolo, aiutato dalla Turchia stessa nel momento della sua nascita), ma è diventato anche il simbolo per tutto il Medio Oriente della lotta per la difesa dei diritti delle donne e delle minoranze di ogni genere.

Diritti che rischiano di essere soppressi non all’altro capo del mondo (e sarebbe comunque grave) ma ai confini dell’Europa, da parte di uno stato che ancora consideriamo amico ed alleato. Gli Usa di Trump hanno abbandonato un alleato che, sconfitto l’Isis, ormai non serve più. L’Europa protesta solo debolmente e il nostro paese tace completamente. Chiediamo però che la nostra città, almeno come testimonianza di civiltà e di democrazia, alzi la voce per difendere quelli che abbiamo voluto chiamare concittadini.

Angelo Cigarini e Maura Manghi